Presidente Fontana, la regione Lombardia che lei ha guidato per 5 anni è la punta di diamante dell’economia italiana con un PIL pari a 368 miliardi e 582 milioni e un PIL pro capite di 36.500, di poco sotto la media europea che è di 36.800. Quali sono i punti cardine del suo programma per mantenere e migliorare questo risultato?
La vision strategica per la Lombardia del futuro ha l’obiettivo di mantenere il suo posizionamento come leader nazionale e accrescere ulteriormente la propria attrattività internazionale, avendo come punto di riferimento le persone e il miglioramento della loro qualità della vita. Lo faremo agendo su alcuni driver principali: le infrastrutture materiali e digitali, per connettere il territorio in tutte le sue aree e permettere di cogliere le opportunità legate alle trasformazioni tecnologiche anche in un’ottica di transizione ecologica; il sistema dei servizi al cittadino, mantenendo un ecosistema che permetta lo sviluppo delle potenzialità individuali, partendo dal benessere delle persone e sostenendo cittadini e famiglie; gli investimenti sul capitale umano come driver per migliorare competitività e produttività, integrando tra loro le filiere scuola, formazione, lavoro e impresa per garantire lo sviluppo delle competenze del futuro; le strategie di sviluppo territoriale per una Smart Land sempre più connessa e resiliente, potenziando la coesione e l’inclusione sociale e valorizzando il patrimonio paesaggistico e culturale della Regione e, al contempo, garantendo lo sviluppo sostenibile e la protezione delle biodiversità.
Presidente Fontana le persone in situazioni di povertà assoluta sono 820.000 in Lombardia, circa l’8,2% della popolazione del nord Italia secondo ISTAT. Quali sono le politiche sociali che si propone di realizzare anche alla luce dei rischi che una frenata dell’economia possa aumentare le situazioni di disagio sociale?
Portare avanti iniziative già avviate in questa legislatura. Cose concrete, come i nidi gratis, la dote scuola e la dote sport per le famiglie con redditi più bassi; o anche non far pagare gli aumenti di riscaldamento a chi occupa le case Aler, non far pagare l’affitto agli anziani da sempre in regola con le scadenze. Questo è ciò che possiamo fare e che rientra nelle competenze regionali, il resto toccherà al Governo.
Presidente Fontana, la Sanità lombarda è da anni considerata un modello di riferimento. Quali sono i punti di forza e su quali criticità intende intervenire?
La qualità del nostro sistema sanitario è riconosciuta in tutta Europa. Abbiamo strutture e personale di vera eccellenza e sicuramente costituiscono il nostro punto di forza. La sfida ora è collegarle al territorio attuando quello che già ci eravamo proposti con la riforma sanitaria. Il problema che abbiamo avuto nell’attuarla era la carenza di risorse per realizzare le case e gli ospedali di comunità. Grazie ai fondi del Pnrr, che ci ha trasferito un miliardo e duecento milioni, che poi noi abbiamo integrato con altre risorse nostre, è ora possibile realizzarle. C’è poi il tema della carenza di personale, a causa di programmazioni nazionali sbagliate che negli ultimi 10 anni non hanno tenuto conto dei reali fabbisogni. Per questo la collaborazione e integrazione tra medici ospedalieri e medici di famiglia, anche con l’ausilio della telemedicina, sarà la carta da giocare.
Presidente Fontana, la Lombardia convive con una condizione climatica strutturale che rende molto complessa la gestione della qualità dell’aria e dell’ambiente in generale. Quali sono le scelte strategiche che lei si propone di fare per una Lombardia sempre più verde e a misura d’uomo?
Fin dal mio insediamento sono stato molto sensibile a questo tema. Ho adottato numerose iniziative sul fronte della sostenibilità e promuovendo politiche concrete in questa direzione: dagli interventi sulla qualità dell’aria, all’accordo sul Bacino padano, dagli incentivi per la sostituzione delle auto inquinanti al tema della rigenerazione urbana. Grazie alle nostre politiche per quanto riguarda le emissioni pro-capite sono inferiori di due terzi rispetto alla media europea e della metà di quella nazionale. Sull’inquinamento siamo rientrati nella media annuale europea mentre permane una criticità nel limite dei 35 giorni. Nonostante il quadro generale positivo, infatti, le inversioni termiche e soprattutto la barriera delle Alpi, non ci consentono di eliminare definitivamente il problema. Comunque, la strategia è tracciata e continueremo a lavorare per affinarla.
Presidente, chiudiamo con una riflessione politica: nella sua alleanza elettorale c’è anche la presenza dei cattolici che si richiamano alle esperienze della Democrazia Cristiana. I valori del cattolicesimo democratico hanno una forte storia e un radicamento nelle comunità lombarde…
Non posso che dirmi molto soddisfatto e orgoglioso di avere Udc, ‘Verde è popolare’ tra i partiti che sostengono la mia ricandidatura. Due partiti che affondano le radici nella Democrazia Cristiana, i cui valori costituiscono ancora le fondamenta dell’alleanza di centrodestra. Un’alleanza la cui forza, pur avendo assetti variabili, con equilibri interni che si sono modificati nell’arco degli anni, ha sempre mantenuto una coesione forte che ha assicurato i risultati di buon governo in Lombardia. Avere tra i nostri alleati i portatori di quei valori democratici e cristiani per me è una soddisfazione in più perché sono valori intrinsechi nello spirito dei cittadini lombardi.