Progetto “folle” che vedrà i medici del sistema pubblico mobilitarsi contro “con più forza”. I Piano contestato dalla Intersindacale medica, veterinaria e sanitaria che raggruppa una ventina di sigle del sistema pubblico sanitario, è quello della riforma istituzionale che prevede una autonomia differenziata, tra Regioni e quindi anche tra sistemi erogati dallo Stato.
No all’Autonomia differenziata
La Intersindacale medica parte subito all’attacco criticando le iniziative già messe in atto. “Le dichiarazioni del ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli secondo il quale, con la trasmissione del ddl sull’autonomia differenziata alla Presidenza del Consiglio la fase dei lavori entra nel vivo”, commenta la Intersindacale, “sono la ciliegina su una torta avvelenata, quella che si sta preparando da anni a scapito della salute pubblica”,
Rischio privatizzazione
“Una sanità che continua nel suo percorso strisciante di privatizzazione, in cui l’autonomia differenziata contribuirà a definire livelli di assistenza diversi in regioni diverse”, rivela la Intersindacale medica, veterinaria e sanitaria che avverte nel progetto una caduta delle erogazioni sanitari almeno per alcune Regioni,
“I cittadini si preparino al peggio, qualora dovesse andare avanti questo folle progetto di privatizzazione in barba all’articolo 32 della Costituzione”.
Pronti ad azioni di forza
I medici infine annunciano che non “resteranno a guardare”, e attueranno ulteriori iniziative e manifestazioni dopo quella nazionale tenuta a Roma il 15 dicembre. “Noi dal nostro canto continueremo la mobilitazione
con ancora più forza”, annunciano, “Non resteremo a guardare come spettatori inermi la disintegrazione del sistema di cure e di tutela della salute”.