Con oltre 200.000 persone senza corrente né riscaldamento, è pesantissimo il bilancio della tempesta artica che si sta abbattendo in questi giorni su tutti gli Stati Uniti, dai Grandi Laghi al confine con il Canada fino all’estremità sud del Rio Grande. Buffalo e lo stato di New York sono le aree più colpite che contano fino ad ora 30 vittime, per la maggior parte persone rimaste intrappolate all’interno delle loro auto.
La governatrice di New York Kathy Hochul che aveva dichiarato lo stato d’emergenza prima di Natale, ha parlato di una “guerra contro madre natura che ci sta colpendo con tutto quello che ha a disposizione”. Centinaia di uomini della Guardia Nazionale sono stati dispiegati per aiutare i soccorritori e solo nel fine settimana sono stati effettuati oltre 500 salvataggi, tra i quali quello di una donna che è stata aiutata a partorire. “La tempesta del secolo non è ancora finita”, ha avvertito Hochul, che ha prorogato il divieto di circolazione nella contea di Erie, dove si trova Buffalo, per altre 24 ore.
Il “bomb cyclone” invernale ha provocato vittime e danni anche in Vermont, Ohio, Missouri, Wisconsin, Kansas e Colorado. In Florida il termometro è sceso così in basso che le iguane si sono congelate e sono cadute dagli alberi. Ma lo stato con la temperatura più bassa in questi giorni è stato il Montana con -45 gradi. Mentre in Canada, dove ci sono stati finora quattro morti, le province che stanno subendo il peso maggiore della tempesta sono Ontario e Quebec.