lunedì, 16 Dicembre, 2024
Politica

La manovra vede l’alba. Ora la volata in Senato

La Legge di Bilancio passa col voto di fiducia alla Camera. Dure le critiche delle opposizioni

Maratona notturna e  alle prime luci dell’alba della Vigilia di Natale il varo della Manovra del Governo Meloni. Un percorso inquieto, accidentato dai sospensioni, errori e polemiche ma anche accordi bipartisan che hanno segnato le misure di un Bilancio che ha in dote 35 miliardi, 21 dei quali contro il caro energia. Nella legge di Bilancio c’è  l’ok a innovazioni, conferme, rinvii e inattesi stop e anche elogi. Tra le novità di rilievo il ricalcolo delle pensioni minime il “reddito alimentare”, e il “bonus psicologo”. Ci sono i ritocchi delle misure previdenziali come Ape sociale, Opzione donna e i sostegni alle imprese con il credito d’imposta. Tra le misure la “Carta della cultura Giovani’, e la stretta sul Reddito di cittadinanza. Gli stop invece arrivano per lo “scudo fiscale” per i reati tributari, e al discusso azzeramento delle commissioni per gli esercenti che devono usare il Pos, altrimenti scattano le multe. Tra i rinvii c’è il tetto del denaro contante e lo stralcio automatico delle cartelle fino a mille euro relative al periodo 2000-2015. Via libera invece alla discussa norma “salva calcio”. Le decisioni sono passate attraverso il filtro del voto di fiducia, un nuovo Cdm, e le variazioni di bilancio, l’atteso voto mattutino e infine il libera tutti. In attesa del prossimo passaggio parlamentare che si terrà in Senato.

Finanziaria, cifre e show

Numerose le dichiarazioni pro e contro la Manovra con le tensioni ingigantite da battibecchi e iperbole polemiche, quelle sullo “scudo fiscale” e all’abbattimento dei cinghiali nelle aree urbane. Per certi versi un grande show mediatico che ha contraddistinto una Finanziaria allestita in tempi stretti, sotto il pressing del caro energia e di una inflazione a due cifre, e un personale politico più veloce nei tweet polemici che nell’approfondimento degli argomenti.

Governo vicino ai deboli

“Io credo che il voto non ce lo possiamo dare da soli, dobbiamo basarci su quello che è il giudizio dei cittadini e i risultati sono di fronte agli occhi di tutti, anche rispetto alle previsioni che qualcuno faceva”, osserva Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura ospite dell’agenzia AdnKronos, intervistato dal direttore Gian Marco Chiocci, “Io credo che questo Governo sia vicino ai deboli ma allo stesso tempo ha una strategia: redistribuire ricchezza è l’obiettivo, sapendo che redistribuisci qualcosa che crei, redistribuire una ricchezza che non hai, crea debito e impoverimento del Paese. È una ricetta sbagliata e fallita nelle nazioni dell’est. Il lavoro si crea sostenendole le imprese”.

La Cgil attacca su tutto

Critiche e osservazioni negative arrivano dal segretario della Cgil, Maurizio Landini. “Nella manovra finanziaria del Governo la parola Sud non c’è nemmeno. Fare investimenti al Sud vuol dire valorizzare le Zes ed avere in testa una concezione in cui lo sviluppo di quest’area del Paese non deve rappresentare un problema del Mezzogiorno, ma un’idea di crescita di tutto Paese. E tutto questo nella Manovra non c’è”, sottolinea il leader della Cgil, “In realtà in questa manovra i problemi più grossi non vengono affrontati. Non si prende in considerazione il problema della precarietà, che non è più sostenibile. Per creare lavoro ci sarebbe bisogno di fare investimenti. Ed invece cosa si fa? Si reintroducono i voucher in settori strategici. Non è questa, secondo noi, la strada da seguire. Visto che questo è un governo che vuole durare cinque anni, sarebbe necessario piuttosto fare quelle riforme di cui il Paese ha bisogno: da quella fiscale a quella delle pensioni. E l’esecutivo deve decidere se tutto questo vuole farlo con il sindacato, e quindi discutere col mondo del lavoro, trovando delle soluzioni, o decidere di cambiare contro il mondo del lavoro”.

Mance e “aiuti agli evasori”

A Carlo Calenda il leader del Terzo polo, la Manovra non piace nel complesso e nel merito parla di mance e aiuti agli evasori. “Fare una manovra dove non c’è nulla per i giovani, la sanità, gli investimenti richiede perizia. Investire sul calcio invece che sulla cultura risponde alle lacune dell’Italia. Aiutare l’evasore in un paese con 100 mld di evasione è una saggia scelta di politica economica. Bravi”. Lo scrive con ironia beffarda Carlo Calenda, “Siamo passati attraverso la “rivoluzione” 5S, poi Salvini e ora Meloni. Abbiamo ottenuto sempre la stessa cosa: mance. E continuiamo a declinare discutendo di Pos. L’unica rivoluzione che serve è quella della serietà e del pragmatismo. Magari, prima o poi, con calma, lo capiremo”, prosegue Calenda, “non ci vorrebbe poi molto. Dovremmo solo iniziare a considerare lo Stato come bene nostro e dunque scegliere a chi affidarlo usando gli stessi parametri che useremmo per una nostra attività. CV e concretezza delle proposte al posto di destra/sinistra simpatia/antipatia e slogan”.

Da Roma, un grazie inaspettato

Un riconoscimento alla Manovra arriva dal primo cittadino di Roma, Roberto Gualtieri in occasione di una conferenza stampa in Campidoglio.
“Siamo riusciti a ottenere nella legge di bilancio un emendamento che ci dà per il 2023 – e ringrazio il governo”, dice il sindaco della capitale, “100 milioni di euro. Con questi 100 milioni siamo riusciti a evitare tagli, ai servizi, al sociale, ai trasporti, alla pulizia della città, che altrimenti sarebbero stati inevitabili”. “Siamo riusciti a evitare il peggio e, grazie a questi interventi, ci presentiamo con un bilancio in linea con la programmazione triennale”.

Rdc, ancora un cambio

Non dovrà più essere “congrua” la prima offerta che – rifiutata – fa perdere il diritto al reddito di cittadinanza. La commissione ha approvato l’emendamento riformulato a firma Lupi che sopprime la parola “congrua” dal testo, che prevede che i beneficiari del Reddito decadano dal beneficio qualora non accettino la prima offerta di lavoro congrua. È congrua l’offerta che considera le esperienze e competenze maturate e anche la distanza del luogo di lavoro dal domicilio e tempi di trasferimento.

Dal primo gennaio 2023, inoltre, per i beneficiari del reddito di cittadinanza di età compresa tra 18 e 29 anni che non hanno terminato la scuola dell’obbligo l’erogazione del beneficio è condizionata all’iscrizione e alla frequenza di percorsi di formazione o comunque funzionali all’adempimento dell’obbligo scolastico.

Pos, in vigore le sanzioni

Tornano le multe per i commercianti che rifiutano di accettare pagamenti con carte e bancomat. È stato infatti approvato in commissione Bilancio alla Camera l’emendamento alla manovra che sopprime la modifica introdotta nella stessa legge di bilancio con cui si introduceva un tetto di 60 euro entro il quale i commercianti avrebbero potuto rifiutare transazioni col pos senza incorrere in sanzioni. Resta in vigore, invece, il comma dell’articolo relativo all’aumento della soglia del contante da mille a cinquemila euro. Se non si arriverà ad una soluzione, scatterà per le banche e per i prestatori dei servizi di pagamenti un “contributo straordinario” a favore dei negozianti.

Stralcio cartelle, il rinvio

Slitta di due mesi, dal 31 gennaio al 31 marzo, lo stralcio automatico delle cartelle fino a mille euro relative al periodo 2000-2015. Approvato anche l’emendamento che esclude dalla cancellazione automatica le sanzioni amministrative, comprese le multe. Inoltre i Comuni possono decidere di non applicare la norma

Pensioni, le rivalutazioni

Cambia la norma che rivede per il 2023 e 2024 la rivalutazione automatica delle pensioni: sale dall’80 all’85% la rivalutazione per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo (circa 2.000-2.500 euro), mentre per le pensioni più alte gli scaglioni vengono rivisti con una riduzione della percentuale. L’indicizzazione passa dal 55% al 53% per le pensioni tra 5 a 6 volte il minimo; da 50% a 47% tra 6 e 8 volte il minimo da 40% a 37% da 8 a 10 volte il minimo e da 35% a 32% negli assegni oltre 10 volte il minimo (oltre 5.000 euro)

Manager, tetto maxi stipendio

Arriva il tetto di 240mila euro annui per gli stipendi dei manager delle banche salvate con l’intervento dello Stato. Allo stesso tempo, con uno stanziamento di 6 milioni l’anno dal 2023 al 2027, viene concesso un credito d’imposta ad hoc per favorire le fusioni tra Fondazioni bancarie in difficoltà.

Condomini, Cila prorogata

Per i condomini arriva la proroga fino al 31 dicembre 2022 dei termini per presentare la Comunicazione di inizio lavori asseverata (Cila) per poter beneficiare del superbonus al 110%. Le delibere assembleari che hanno approvato l’esecuzione dei lavori devono risultare approvate entro il 18 novembre, data antecedente l’entrata in vigore del decreto aiuti quater.

Carta della cultura Giovani

Via libera al restyling della App18, il bonus per i 18enni: al suo posto arrivano due nuovi bonus, basati sul reddito e sul merito. L’emendamento riformulato approvato dalla commissione prevede per i maggiorenni una “Carta della cultura Giovani”, per i residenti nel territorio nazionale appartenenti a nuclei familiari con Isee fino a 35mila euro, assegnata e utilizzabile nell’anno successivo a quello del compimento di 18 anni; e una ‘Carta del merito’ per chi si è diplomato con 100 centesimi. Valgono 500 euro ciascuna e sono cumulabili

Il bonus psicologico

Nato con il decreto Milleproroghe dello scorso anno il bonus psicologo diventa permanente e sale da 600 a 1.500 euro. Lo prevede un emendamento del Pd approvato in commissione Bilancio della Camera. Le risorse stanziate ammontano a 5 milioni di euro per il 2023 e 8 milioni di euro “a decorrere dal 2024”. Confermato il tetto Isee a 50 mila euro per ricevere il contributo. Per l’anno in corso le risorse ammontavano a 25 milioni di euro.

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