L’introduzione dell’insegnamento nella scuola secondaria di secondo grado del diritto del lavoro e della sicurezza sui luoghi di lavoro è l’importante oggetto di una proposta di legge presentata il 24 novembre
scorso da Walter Rizzetto, presidente della Commissione Parlamentare Lavoro Pubblico e Privato della Camera dei Deputati.
Si tratta di una straordinaria innovazione, che non va assolutamente sottovalutata, appresa nel corso dell’evento organizzato circa un mese fa a margine del 22° Salone “Ambiente e Lavoro” di Bologna, nell’ambito dell’ Italian Summit HSE 2022.
Il presidente Rizzetto ha dichiarato: “La prima proposta di legge che ho ripresentato in questa legislatura è per l’introduzione del diritto al lavoro volto alla sicurezza nelle scuole secondarie di secondo grado”, in quanto il parlamentare era già stato firmatario di una analoga proposta nella precedente legislatura, che si proponeva di favorire tra i giovani studenti la conoscenza delle norme che regolano il rapporto di
lavoro, per contribuire a formare cittadini consapevoli dei diritti, dei doveri e delle tutele connesse allo status di lavoratore.
Tra gli insegnamenti previsti nella pdl, il cui testo non è ancora pubblicato, particolare attenzione è dedicata alla cultura e alla consapevolezza del diritto del lavoratore ad avere un lavoro sicuro sotto i profili della salute, dell’igiene e del benessere, nella prospettiva della prevenzione e della gestione integrata dei rischi
professionali.
I giovani “sono i futuri lavoratori e serve formarli al rispetto della sicurezza negli ambienti lavorativi perché ne vale delle loro vite” ha affermato Rizzetto, aggiungendo che “Oggi abbiamo un impianto normativo
che di fatto va a sanzionare, giustamente, ma dobbiamo cercare di fare un passo avanti e formare molto prima”.
Come evidenziato in modo particolarmente efficace nella Relazione intermedia della commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela e sfruttamento del lavoro e sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro presentata in data 20 aprile 2022, che contiene dati aggiornati e completi in merito, gli eventi infortunistici e le malattie professionali causano danni enormi in Italia: ad oggi, infatti, si stima un costo sociale degli infortuni sul lavoro di circa 105 miliardi di euro, pari a oltre il 6% del PIL, suddiviso tra costo assicurativo, costo prevenzionale e costi indiretti.
Il Testo Unico per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro rappresenta, senza dubbio, un modello a livello internazionale di legislazione sulla sicurezza sul lavoro, anche in seguito alle modifiche introdotte con il
D.L. 146/2021, poi confermate e implementate con la legge di conversione, la n. 215/2021. Nonostante ciò, le morti e gli infortuni sul lavoro continuano a colpire al cuore il mondo produttivo italiano, senza risparmiare nemmeno chi si avvicina alle attività previste dal percorso ex alternanza scuola lavoro.
Occorre, dunque, adottare misure che contribuiscano, attraverso un supporto concreto alle imprese, al perseguimento dell’obiettivo di corretta ed efficace applicazione delle prescrizioni contenute nel Testo
Unico e, quindi, di riduzione sostanziale degli infortuni sul lavoro.
L’Agenzia Europea per la Salute e Sicurezza sul lavoro ha segnalato recentemente, tra l’altro: “Poiché al giorno d’oggi i ritmi di vita e di lavoro sono sempre più frenetici, i giovani sono costretti a rispettare scadenze sempre più serrate e a lavorare a ritmi molto sostenuti.
Infine, se le indagini riferiscono che i giovani lavorano meno ore rispetto alla media della popolazione attiva, non si deve dimenticare che è proprio questa categoria di lavoratori a essere maggiormente impiegata nei lavori a turni e con orari più irregolari. È anche più probabile che siano i giovani a segnalare di essere oggetto di attenzioni sessuali indesiderate sul lavoro. Le giovani donne con un’occupazione precaria nel settore alberghiero e nell’industria dei servizi hanno molte più probabilità di subire molestie sessuali.”