Negli ultimi 13 anni, dal 2007 e il 2020, le retribuzioni dei lavoratori italiani sono diminuite del 10%., nonostante che nello stesso arco di tempo i contributi sociali dei datori di lavoro siano diminuiti del 4% ”anche per l’introduzione di misure di decontribuzioni, mentre i contributi dei lavoratori sono rimasti sostanzialmente invariati”. Le imposte sul lavoro dipendente, invece, sono aumentate in media del 2%, come risulta dall’indagine dell’ISTAT, “’Reddito e condizioni di vita”. Aumentati anche gli infortuni e le morti sul lavoro. Secondo la nota sulle tendenze dell’occupazione, redatto da ISTAT, ministero del Lavoro, Inps, Inail e Anpal, nel terzo trimestre del 2022, i primi sono cresciuti del 16,1% e le seconde del 9,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Dal 2024 abolito il Reddito di cittadinanza
A questo va aggiunto che dal 2024 sarà abolita l’attuale misura a sostegno delle persone senza lavoro. Il Reddito di cittadinanza, infatti, non potrà essere più richiesto per i cosiddetti “occupabili” ossia per chi ha tra i 18 e i 59 anni ed è in grado di lavorare. Già dal 2023, se passerà la Legge di Bilancio in discussione al Parlamento, sarà ancora riconosciuto, ma per un massimo di 7 mensilità anziché 18 e rinnovabili e decadrà se non si seguono corsi di formazione professionale per 6 mesi o al primo rifiuto di un’offerta di lavoro congrua. Di contro, per incentivare l’offerta di lavoro, è previsto un esonero contributivo di 8.000 euro per i datori di lavoro che assumono a tempo indeterminato i percettori del Reddito.
I numeri del Reddito e Pensioni di cittadinanza
Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio su Reddito e Pensione di Cittadinanza dell’Inps nel mese di novembre 2022 le persone che hanno beneficiato del Rdc sono state 2,33 milioni, per un importo medio di 583 euro pro capite. La cifra esatta è determinata dal numero dei componenti del nucleo famigliare e va da un minimo di 453 euro, per quelli costituiti da una sola persona, a un massimo di 738 euro, per quelli con cinque componenti. Circa un milione le famiglie che hanno potuto contare su questo sostegno statale, che a breve sarà ridimensionato.
Quasi tutte famiglie italiane i percettori. I pensionati con 285 euro al mese
La platea dei percettori del Reddito e di Pensione di cittadinanza sono stati quasi tutti italiani: 2,18 milioni contro i 198mila di cittadini extra comunitari con permesso di soggiorno UE e i 78mila di cittadini europei. La loro massima concentrazione è al Sud e isole (1,72 milioni), poi al Nord (423mila) e meno al Centro (321mila). Le famiglie con minori, che hanno percepito un importo medio di 683 euro, sono state 364mila, mentre 202mila quelle con presenza di disabili, che hanno potuto contare su un importo medio di 494 euro. Infine, le famiglie che hanno fatto ricorso alla Pensione di cittadinanza sono state 122mila, con una entrata media di 285 euro.
Stretta sui controlli. 240.000 le richieste rigettate
Il 2022 è stato caratterizzato anche da una stretta sui controlli, come evidenziato dai dati dell’INPS comunicati qualche giorno fa. Nei primi 10 mesi dell’anno sono state intercettate e respinte 240.000 domande fraudolente per il reddito di cittadinanza. Nel corso dei primi undici mesi dell’anno, le revoche hanno riguardato 57mila nuclei e le decadenze sono state 254mila.
In ripresa il mercato del lavoro
La buona notizia è che nel terzo trimestre del 2022 crescono occupazione e lavoro (misurato in Ula), rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il calcolo per Unità di lavoro equivalenti a tempo pieno mostra una crescita del 2,7% rispetto al 2021, mentre l’occupazione segna una crescita dell’1,1%.