Investire di più per il Made in Italy per essere competitivi. Lo afferma con “forza” il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, aprendo i lavori dell’assemblea della Confederazione. “Il nostro
messaggio è chiaro”, dice il leader di Confagricoltura, “Occorre destinare più risorse alle misure in grado di sostenere la crescita del prodotto interno lordo, da cui dipende anche la tenuta dei conti pubblici e dell’occupazione”.
Anni e prospettive difficili
Per Massimiliano Giansanti l’agricoltura ha subito un 2022 pesante e le prospettive per il 2023 non sono affatto migliori. “Non è ancora chiaro il nuovo assetto che emergerà dalle crisi in atto e sono incerte anche
le prospettive della globalizzazione, ma risulta già evidente che la copertura del fabbisogno di prodotti essenziali non può più essere affidata a terzi”.
Situazione dura per le imprese
Il presidente della più rappresentativa organizzazione datoriale teme una crisi peggiore “di quella del 1929 e sottolinea che è fondamentale salvaguardare il potenziale produttivo agroalimentare italiano e della UE”.
“Il governo tedesco ha varato un programma di sostegni pubblici per un 200 miliardi di euro, mentre le Pmi francesi, per tutto il 2023 riceveranno un aiuto che coprirà almeno il 20% delle spese energetiche.
In questo modo”, rileva ancora Giansanti, “si è creata una situazione di disparità competitiva tra le imprese che mette a rischio il regolare funzionamento del mercato unico”.
Prepararsi ad una crisi lunga
Per Giansanti la crisi energetica non sarà di breve durata. “I prezzi dell’energia non torneranno in tempi brevi sui livelli precrisi, anche se si potrebbe fare di più, per sostituire il gas russo che ancora incide per il 10% sulle nostre importazioni totali”, calcola il presidente di Confagricoltura, “L’inflazione è destinata a rallentare, ma l’anno prossimo si attesterà ancora attorno al 6%, secondo le ultime previsioni della Banca Centrale Europea. Bisognerà attendere fino al 2024 per tornare verso il 2%. «In questo scenario”, rimarca Giansanti,
“tutta l’attenzione deve essere rivolta agli interventi in grado di sostenere l’attività economica, l’occupazione e la capacità di spesa dei consumatori”.
Energia, prorogare gli aiuti
E sarà il prossimo anno il banco di prova di una ripresa che appare difficile. “Le misure per contenere il caro bollette, nel primo trimestre 2023, sono una scelta del governo di assoluta rilevanza, che va necessariamente prorogata, anche se non sarà facile trovare le risorse necessarie”, fa presente Giansanti, “Sono urgenti provvedimenti a sostegno della liquidità delle imprese prolungando, in prima battuta,
le moratorie sui prestiti accordate durante l’emergenza sanitaria e che scadranno alla fine di quest’anno. Occorre agire, a livello Ue, sui fertilizzanti, suggeriamo di proporre acquisti comuni per ottenere una riduzione dei prezzi e avere a disposizione i quantitativi adeguati alle necessità. E poi bisogna combattere l’inflazione”.
Agricoltura e industria
La Confagricoltura ci tiene a mandare un messaggio chiaro. “È finito il tempo di dire che va tutto bene”, puntualizza Massimiliano Giansanti, “Le imprese agricole hanno gli stessi problemi del mondo industriale,
dal caro energia alla carenza di liquidità. E, in più, lavorano a cielo aperto e fronteggiano i cambiamenti climatici. Sono necessarie scelte opportune e di buon senso che vadano nella direzione della crescita economica, delle infrastrutture per connettere l’agricoltura italiana con il mercato internazionale, dei trasporti, dello sviluppo degli impianti fotovoltaici ed eolici, che riteniamo assolutamente compatibili
con il potenziale produttivo dell’agricoltura. Senza investimenti”, conclude Giansanti, “non sarà facile uscire dalla crisi attuale”.