I ministri degli Affari esteri dell’Unione europea si sono riuniti ieri per discutere le ultime risposte alla guerra in corso in Ucraina e alla repressione politica in Iran, nonché per adottare ulteriori misure in supporto all’Ucraina. Ai lavori è intervenuto da remoto anche il titolare della diplomazia ucraina Dmytro Kuleba.
Il capo della politica estera dell’UE Josep Borrell, poco prima di iniziare la riunione, ha detto che verrà approvato un pacchetto di sanzioni molto duro e riferendosi specificamente all’Iran, ha aggiunto che il blocco “prenderà qualsiasi azione possibile per sostenere le giovani donne e i manifestanti pacifici”.
C’erano alcune preoccupazioni che l’Ungheria potesse cercare di bloccare alcune decisioni a causa di una disputa sui fondi UE per Budapest che sono stati bloccati, ma Borrell – al termine dei lavori di lunedì – ha confermato che i Ministri contano di approvare il nono pacchetto di sanzioni contro il Cremlino entro questa settimana.
Il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock ha affermato che le sanzioni colpiranno, tra gli altri, le guardie rivoluzionarie iraniane. “Con questo pacchetto di sanzioni, ci rivolgiamo in particolare ai responsabili delle esecuzioni, della violenza contro persone innocenti. Si tratta in particolare delle Guardie rivoluzionarie”, ha detto ai giornalisti a Bruxelles. Il Ministro Baerbock ha reso questa dichiarazione dopo che Teheran aveva comunicato di aver giustiziato un secondo uomo coinvolto nelle proteste antigovernative a seguito degli appelli delle Guardie rivoluzionarie alla magistratura iraniana affinché agisse in modo rapido e deciso. Le sanzioni europee sono la risposta alle violazioni dei diritti umani di Teheran durante la repressione delle proteste ed alla consegna di droni alla Russia.
Nel frattempo il pacchetto di sanzioni, presentato la scorsa settimana dalla Commissione europea, che prevedeva l’adozione di sanzioni personali nei confronti di quasi 200 persone fisiche e giuridiche; ulteriori restrizioni all’esportazione di beni dual use verso la Russia (tra cui, in particolare, un divieto di fornitura di droni); nonché sanzioni contro tre banche russe e quattro canali televisivi è stato approvato questo lunedì dai Ministri degli Esteri Ue.
I ministri hanno approvato, inoltre, l’aumento del massimale del fondo europeo per la pace di ulteriori 2 miliardi di euro, destinato a finanziare l’acquisto di armi per Kiev, in quanto quello originariamente stanziato risultava in gran parte già impiegato durante questi mesi di guerra in Ucraina. Se necessario, tale massimale potrà essere ulteriormente aumentato di altri 3 miliardi e mezzo.
Al termine dei lavori di lunedì il capo della politica estera dell’UE Josep Borrell, a nome dei ministri degli esteri degli Stati membri ha ribadito che “La Russia tenta di trasformare l’inverno in un arma. è chiaro che Putin sta cercando di congelare gli ucraini per farli sottomettere. Deliberatamente toglie a milioni di ucraini acqua, elettricità e riscaldamento. Questo può essere definito un crimine di guerra”, aggiungendo: “La Russia ha già perso questa guerra dal punto di vista militare e politico e l’Ucraina deve prevalere”.
Sempre lunedì si è svolto il vertice del G7 a cui è intervenuto anche il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, che aveva avuto domenica una conversazione telefonica con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Come ribadito nel comunicato della Casa Bianca, Biden ha osservato che il rafforzamento della difesa aerea dell’Ucraina è una direzione prioritaria nella fornitura di assistenza alla difesa di Kiev. Con riferimento ai colloqui avuti con Biden, il Presidente Zelensky ha sottolineato che l’Ucraina si sforza di raggiungere la pace e ha preso atto dell’importanza di consolidare gli sforzi internazionali per raggiungere questo obiettivo. È a questo scopo che, durante il vertice del G20, il Presidente dell’Ucraina ha presentato la Formula della Pace, che comprende 10 passi critici, la cui attuazione consentirebbe di fermare questa guerra.
Zelensky ha suggerito inoltre l’iniziativa di convocare un vertice globale per la pace allo scopo di dare ulteriore seguito alla Formula di Pace ucraina.
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