Il prezzo massimo del petrolio russo fissato a 60 dollari al barile dal Consiglio europeo limiterà gli aumenti di prezzo guidati da condizioni di mercato straordinarie e ridurrà drasticamente le entrate che la Russia ha guadagnato dal petrolio dopo aver scatenato la guerra di aggressione contro l’Ucraina. La misura servirà inoltre a stabilizzare i prezzi globali dell’energia, mitigando allo stesso tempo le conseguenze negative sull’approvvigionamento energetico di Paesi terzi.
La decisione odierna fissa il livello di applicazione dell’esenzione e introduce un periodo transitorio di 45 giorni per le navi che trasportano greggio originario della Russia, acquistato e caricato sulla nave prima del 5 dicembre e scaricato nel porto di destinazione finale prima del 19 gennaio 2023. Poiché il price Cap può essere periodicamente rivisto per adeguarsi alla situazione del mercato, la decisione odierna fissa anche un periodo transitorio di 90 giorni dopo ogni modifica del price Cap, per garantire un’attuazione coerente del price Cap da parte di tutti gli operatori. Il funzionamento del meccanismo del price cap sarà rivisto ogni due mesi per rispondere agli sviluppi del mercato e sarà fissato almeno del 5% al di sotto del prezzo medio di mercato del petrolio e dei prodotti petroliferi russi, calcolato sulla base dei dati forniti dal Agenzia Internazionale dell’Energia.
Il Consiglio ha inoltre introdotto una “clausola di emergenza” che consente il trasporto di petrolio oltre il massimale di prezzo o la fornitura di assistenza tecnica, servizi di intermediazione o finanziamento o assistenza finanziaria relativi al trasporto, quando questi sono necessari per la prevenzione urgente o l’attenuazione di un evento suscettibile di avere un impatto grave e significativo sulla salute e la sicurezza umana o sull’ambiente, o in risposta a calamità naturali.