La crisi dei panificatori e l’appello accolto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Un incontro sollecitato da 26mila imprese che danno lavoro a 100mila addetti. E, come scrivono: “impegnati da due anni ormai in una lotta per la sopravvivenza”.
Convocati dal Ministero
L’iniziativa è stata presa dal Coordinamento nazionale delle Associazioni dei panificatori più rappresentative convocata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, per fare il punto sulle difficoltà delle imprese. A sottolineare i problemi il Coordinamento dei panificatori del quale fanno parte Assipan Confcommercio, Assopanificatori Fiesa Confesercenti, Confartigianato Panificatori, Cna Dolciari e Panificatori, “ringrazia il ministro Adolfo Urso che ha accolto la richiesta di vertice con tempestività”, scrivono le quattro organizzazioni, “dimostrando sensibilità ai gravi problemi che sta affrontando la categoria”.
Il prezzo di farina ed energia
Il Coordinamento per l’occasione presenterà un documento unitario con le richieste e le proposte di sostegno alla filiera della panificazione.
“Questo documento offre uno spaccato della realtà di una categoria, che conta quasi 26mila imprese per circa 100mila addetti”, si fa presente nel documento delle Associazioni che sottolineano il loro impegno, “da due anni ormai in una lotta per la sopravvivenza causata dai rincari di farina, imballaggi, gasolio, attrezzi, macchinari, che mettono a rischio il pane e gli altri prodotti da forno artigianali e di qualità”.
Interventi urgenti
“Per salvare un settore che ha una valenza economica importante e ricadute che riguardano la salute e il benessere delle persone”, scrive il coordinamento dei panificatori, “servono interventi urgenti. Tra questi, i più rilevanti riguardano: l’incremento del credito di imposta per le imprese ad alta intensità energetica; l’intervento sulle norme relative al distacco delle forniture, individuando una moratoria che salvaguardi la continuità della produzione; l’intervento sul trattamento fiscale del lavoro notturno caratteristico delle imprese di panificazione artigiana; il riconoscimento”, conclude la nota, “di lavoro usurante all’attività di fornaio”.