Nel i lavoratori domestici contribuenti all’Inps sono stati 859.233, con un decremento rispetto al 2017 pari a -1,4% (-11.807 in valore assoluto). La distribuzione territoriale dei lavoratori domestici in base al luogo di lavoro evidenzia che il Nord-Ovest è l’area geografica che, con il 29,7%, presenta il maggior numero di lavoratori, seguita dal Centro con il 28,4%, dal Nord-Est con il 20,0%, dal Sud con il 12,3% e dalle Isole con l’9,6%.
La regione che presenta il maggior numero di lavoratori domestici, sia per i maschi che per le femmine, è la Lombardia, con 155.467 lavoratori pari al 18,1%. La composizione dei lavoratori per nazionalità evidenzia una forte prevalenza di lavoratori stranieri, che nel 2018 risultano essere il 71,4% del totale.
Con riferimento ai dati 2018 l’Europa dell’Est continua ad essere la zona geografica da cui proviene la maggior parte dei lavoratori domestici: 362.294, pari al 42,2%.
Analizzando i dati dei lavoratori domestici per tipologia di rapporto e zona geografica di provenienza, è evidente una prevalenza di “colf” che costituiscono nel 2018 circa il 53% del totale dei lavoratori.
La tipologia “colf” è prevalente tra i lavoratori italiani e quasi tutti i lavoratori stranieri, ad eccezione di quelli provenienti dall’Europa dell’Est e dall’Asia Medio Orientale, in cui prevale la tipologia “badante”.
Nel 2018 il numero di badanti, rispetto all’anno precedente, registra un lieve incremento (+1,5%), più elevato per i lavoratori di nazionalità italiana (+9,1%). Il numero di colf, invece, evidenzia un decremento pari al -3,7%, influenzato maggiormente dalla diminuzione dei lavoratori provenienti dall’Europa dell’Est (-6,9%) e dall’Africa del Nord (-12,6%), mentre presentano un lieve incremento i lavoratori provenienti dall’America Centrale (+0,6) e gli italiani (+0,4%).
Nel 2018 la classe modale dell’orario medio settimanale è “25-29 ore”, sia per badante sia per colf, e a livello complessivo pesa per il 28,5%.
La maggior parte dei lavoratori domestici ha una retribuzione annua compresa tra 1.000 e 2.000 euro (85.583 lavoratori pari al 10,0% del totale). Anche tra le femmine questa è la classe modale (75.069 lavoratrici pari al 9,9% del cotale delle lavoratrici). Per i maschi invece la classe modale è quella dai 13.000 euro in poi (10.599 lavoratori pari al 10,7% del totale dei maschi).
Tuttavia le femmine in media hanno una retribuzione più alta rispetto ai maschi, infatti sotto i 5000 euro l’anno si colloca il 43,5% dei domestici maschi contro il 40,6% delle femmine.