Sollecita i sindaci d’Italia a fare squadra, e concede ai primi cittadini una fiducia istituzionale che appare illimitata. Fino ad invocare una svolta sull’abuso d’ufficio contro quella “paura della firma” che, sostiene il premier: “inchioda la Nazione”. Il presidente del Consiglio chiama i Comuni a raccolta per inaugurare una forte sinergia con il Governo, in compenso avranno una “nuova centralità”, più autonomia e più fondi da gestire.
Situazione eccezionale
“Credo fermamente nel ruolo dei sindaci, non è piaggeria”, puntualizza in apertura del suo intervento in video collegamento alla assemblea annuale dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani tenuta a Bergamo. “Sono dispiaciuta”, rivela il premier, “di non poter partecipare in presenza, non avrei mai mancato la presenza di persona in condizioni normali”. Ma ricorda ai primi cittadini, “come sapete non siamo in una condizione di normalità: il Governo è nato in un periodo particolare per la nascita di un governo, in cui ci sono scadenze molto complesse come la legge di bilancio sulla quale stiamo lavorando al massimo della velocità”.
Comuni identità italiana
Entrando nel merito di ciò che il Governo si attende dai sindaci il premier lancia l’invito a collaborare con toni di grande riconoscimento. “Nella relazione programmatica al Parlamento qualche settimana fa ho detto che fra le priorità del governo c’è proprio quello di dare una nuova centralità ai comuni d’Italia”, evidenzia, “l’identità italiana si fonda sui comuni, custodi delle mille specificità. E i sindaci oggi”, scandisce Giorgia Meloni, “più di ieri sono in prima fila nell’impegno politico, svolgono il lavoro più difficile in ambito istituzionale”.
Pnrr, ora tocca ai Comuni
“Come ha detto il presidente Mattarella, il Pnrr è un appuntamento che l’Italia non può eludere”, sottolinea il premier, “una straordinaria opportunità per modernizzare l’Italia: perché le risorse non rimangano sulla carta sono importanti Comuni, Province e Regioni”.
Lo Stato sosterrà i Comuni
L’apertura di disponibilità offerto dal presidente del Consiglio appare totale. “Il Governo è pronto a fare tutto il possibile per consentire ai Comuni di svolgere il ruolo al meglio”, propone Meloni, “negli ultimi anni sono stati fondamentali per le opere pubbliche, senza più l’intermediazione delle Regioni: un’innovazione importante ma anche una sfida, e i Comuni hanno bisogno del sostegno dello Stato”.
Il Governo disponibile
La richiesta di collaborazione diventa quasi una invocazione con un “assolutamente aperti” rivolto ai delegati dell’Anci “Oggi siamo nella fase in cui siamo chiamati ad affrontare concretamente l’avvio dei cantieri”, ricorda il premier, “per questo ovviamente è necessario accelerare l’iter di approvazione dei progetti e rilascio dei pareri, è un tema enorme: siamo assolutamente aperti a ogni contributo utile”. “Nel passaggio tra assegnazione e utilizzazione delle risorse, ovviamente come era inevitabile emergono tutti i problemi di sistema di regole rigide frammentate e complesse. Servono norme certe, semplici, stabili”, promette il premier.
Ai Comuni 40 miliardi
Sulla gestione dei fondi e delle opere il presidente del Consiglio sollecita rapidità. “Il Pnrr assegna ai Comuni 40 miliardi di euro per la rigenerazione urbana”, fa presente, “Il governo ha immediatamente riattivato a Palazzo Chigi la cabina regia su Pnrr. Nei primi incontri con le amministrazioni emersa la necessità di maggiore coordinamento, collaborazione più forte fra il governo, la filiera istituzionale e i corpi intermedi: serve lavoro di squadra”, chiede la Meloni, “collaborazione strutturale per risolvere le criticità in tempo reale e arrivare all’obiettivo”.
Abuso d’ufficio? Un freno
Di fronte alla mole di lavoro, all’incalzare di progetti e spesa, il premier prevede una svolta nella norma dell’abuso d’ufficio, considerato un “freno” all’azione dei sindaci. “Sia arrivato il momento di affrontare il tema della responsabilità dei sindaci”, osserva Meloni, “bisogna definire meglio a partire dall’abuso d’ufficio le norme penali per i pubblici amministratori che oggi hanno un perimetro così elastico che”, lasciano spazio a “interpretazioni troppo discrezionali”. Così ecco che va rimossa quella “paura della firma” che “inchioda la nazione”.
Ue e Pnrr, Piano da aggiornare
“Dobbiamo verificare con l’Ue le misure più idonee ad aggiornare il Pnrr”, spiega all’assemblea dell’Anci, per “mettere i comuni “in condizione di gestire alcuni servizi”. “Sui fondi di coesione abbiamo avviato un monitoraggio”, rivela, “vanno inseriti in una programmazione più organica che dia alla nazione una visione strategica complessiva”.
Energia, spada di Damocle
“Purtroppo abbiamo la spada di Damocle del caro energia che drena le risorse”, commenta il premier, “Gli interventi per calmierare ci costano circa 5 miliardi di euro al mese: stiamo studiando le proposte arrivate, se non interverrà commissione europea sarà difficile fare fronte a questi costi”.
Il saluto ai sindaci dell’Ucraina
Nel suo intervento Giorgia Meloni con affetto saluta la delegazione dei sindaci dell’Ucraina e in particolare il sindaco di Leopoli, Andrij Sadovyj. “Mi dispiace che la mia presenza abbia interrotto un dibattito fondamentale sul tema della aggressione russa nei confronti dell’Ucraina : voglio mandare un abbraccio al sindaco di Leopoli: il Governo italiano”, assicura il premier, “continuerà a essere fieramente schierato a sostegno della causa ucraina”.
Un caffè a Leopoli
“È un grande piacere”, risponde il sindaco di Leopoli Andrij Sadovyj, “essere insieme su questo palco: quando andrà a trovare il nostro presidente Zelensky sicuramente passerà da Leopoli e le devo fare assaggiare il nostro caffè”. “Grazie a lei sindaco, affare fatto”, raccoglie l’invito il premier, “verrò sicuramente nel mio prossimo viaggio in Ucraina, ne ho parlato con Zelensky e sicuramente verrò a Leopoli per conoscerla e per assaggiare il caffè”.