La stagione invernale in Ucraina con le reti energetiche e sanitarie al collasso sta mettendo a rischio la vita di milioni di persone. L’allarme è stato lanciato dall’Oms, al termine di un’altra giornata ad alta tensione intorno alla centrale di Zaporizhzhia. I raid degli ultimi due giorni hanno quasi sfiorato i reattori, ha avvertito l’Aiea, annunciando una nuova visita all’impianto per verificare i danni. Più concilianti, invece, i messaggi del Cremlino su Zelensky. “il nostro obiettivo non è un cambio di regime a Kiev”, ha assicurato il portavoce russo Dmitrj Peskov. I nuovi attacchi nell’area della più grande centrale d’Europa, i primi dopo due mesi, non hanno ancora provocato il disastro tanto temuto, ma ormai ci si affida al caso.
“Anche se non c’è stato un impatto diretto sui principali sistemi di sicurezza dell’impianto, le bombe si sono avvicinate pericolosamente. Stiamo parlando di metri, non di chilometri”, ha avvertito il direttore generale dell’agenzia internazionale per l’energia atomica Rafael Grossi. Che dopo una serie di consultazioni con i leader mondiali, ha deciso di inviare una squadra sul posto. “Nonostante la gravità dei bombardamenti, le apparecchiature chiave sono rimaste intatte e non ci sono problemi immediati di sicurezza nucleare”, ha sottolineato il direttore generale dell’Aiea. “Lo stato dei sei reattori è stabile e l’integrità del combustibile esaurito, del combustibile fresco e dei rifiuti radioattivi a bassa, media e alta attività nelle rispettive strutture di stoccaggio è stata confermata ma i danni diffusi in tutto il sito sono motivo di grande preoccupazione”, ha aggiunto.