giovedì, 19 Dicembre, 2024
Esteri

Zaporizhzhia, di nuovo a rischio la sicurezza nucleare

Torna a intensificarsi il conflitto tra Russia e Ucraina nell’area della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Secondo Energoatom, l’agenzia ucraina che gestisce il sito, a causa di nuovi bombardamenti sono stati danneggiati i cavalcavia per la comunicazione con i corpi speciali, i serbatoi di stoccaggio dell’acqua desalinizzata chimica, un sistema di spurgo del generatore di vapore, i sistemi ausiliari di uno dei due diesel della stazione generale e altre apparecchiature infrastrutturali.

Sono state almeno dieci le esplosioni nella zona, registrate dagli stessi consulenti dell’Aiea, l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, presenti nella centrale per monitorare la situazione. Nonostante i danni ingenti, al momento la sicurezza della centrale rimane garantita. Avanti di questo passo, però, prima o dopo potrebbe succedere il disastro. “È necessario uno stop immediato, ha tuonato il direttore dell’Aiea, Rafael Grossi.

“Le notizie inviate dalla nostra squadra sono estremamente inquietanti. Ci sono state esplosioni nel sito di questa grande centrale nucleare, il che è del tutto inaccettabile. Chi c’è dietro deve fermarsi immediatamente. Come ho detto molte volte, si sta giocando con il fuoco”, ha aggiunto. Kiev dà ovviamente la responsabilità a Mosca che sul tema non è intervenuta. Dopo le previsioni fin troppo ottimistiche del viceministro della Difesa ucraino, Volodymyr Gavrylov, secondo i quali la guerra finirà entro primavera, è arrivata oggi la smentita di Andriy Yermak, capo ufficio stampa di Zelensky.

L’ipotesi che il conflitto possa concludersi in meno di mezzo anno “suona come un sogno e bisogna essere più realistici”. Nel frattempo, mentre le temperature si sono sensibilmente abbassate in tutto il Paese e stamattina la colonnina era sottozero da Leopoli a Kharkiv, milioni di persone rimangono ancora senza luce e con pesanti problemi di riscaldamento. Infine, sarebbe imminente l’ampliamento dello schieramento militare sul fronte sud e su quello orientale.

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