venerdì, 15 Novembre, 2024
Salute

Camillo Ricordi: longevi e sani? Si può

Non basta sognare di vivere cento anni, l’ideale è arrivarci in salute. E non bastano una dieta sana e l’attività fisica per diventare ultracentenari in perfetta forma fisica e mentale. Per invertire l’orologio dell’invecchiamento occorre ricorrere a nuove tecniche emergenti, dalle molecole protettive alle cellule staminali, assieme a nutrizione, movimento e stile di vita corretti. Con le recenti scoperte si possono addirittura raggiungere i 120 se non i 150 anni.

Camillo Ricordi, direttore del Diabetes Research Institute e del Centro Trapianti Cellulari dell’Università di Miami, uno dei centri di eccellenza per la cura del diabete e di medicina rigenerativa, nel libro “Il codice della longevità sana” spiega come “superare i 100 anni sentendosi giovani”. Un obiettivo raggiungibile attraverso un mix di azioni fondate sulle scoperte più alla avanguardia della ricerca sull’alimentazione e il ricorso a diversi integratori. Attraverso, infatti, la sola nutrizione tradizionale, per quanto corretta, è impossibile assumere una sufficiente dose di sostanze anti-infiammatoria e protettive come gli acidi grassi Omega-3, Vitamina D3, polifenoli, attivatori delle sirtuine, fondamentali per contrastare le tante malattie autoimmuni, virali e croniche degenerative tipiche di questo secolo e legate alla longevità che Ricordi chiama “malata”. “Tre i modi per superare i 100 anni – spiega il professore -: essere così fortunati da non avere problemi di salute, sfruttare nuove tecniche molto promettenti ma ancora in fase di ricerca preclinica che sfruttano le staminali e sperimentare il potere della prevenzione che ci consente di tornare a una età biologica inferiore”.

Raggiungere questo risultato dipende solo per il 20% dalla genetica, l’80% da noi. La dieta mediterranea si è “bastardizzata”, dice Ricordi, perché non si mangia più come un tempo e il cibo non contiene tutte le sostanze nutritive di cui il nostro corpo ha bisogno. Diventa sempre più importante il supporto di sostanze protettive, come gli acceleratori di sirtuine, le proteine della longevità. Quest’ultime sono fondamentali per prevenire malattie croniche come diabete, patologie cardiovascolari e neurodegenerative, che in Italia, secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, colpiscono 14 milioni di persone. Tra questi, 8,4 milioni hanno solo 65enni.

Il killer silente da evitare è l’infiammazione cronica subliminale, indotta proprio da diete errate o incomplete, che alla lunga danneggiano i tessuti dell’organismo. “Per capire il proprio grado di infiammazione – dice l’esperto – basta un test del sangue: si chiama Acido arachidonico (AA) su acido eicosapentaenoico (EPA). Il rapporto dovrebbe essere 1,5, ma per gli italiani – in linea con il trend degli Usa – mediamente è 15”. Investire in prevenzione, dunque, è l’elisir di lunga vita, ma anche un atto di responsabilità morale di società lungimiranti, che potrebbero re-investire i risparmi in altre sfide criticamente importanti del nostro secolo. Il risparmio in termini di spesa sociale si aggirerebbe, infatti, intorno ai 37.000 Miliardi di euro.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Migliori condizioni per le donne “rurali” aumenta il Pil globale dell’1%

Ettore Di Bartolomeo

Perplessità anche dall’UNHCR al Decreto Cutro

Cristina Calzecchi Onesti

I tassi si svegliano dal letargo? Nessuna paura

Diletta Gurioli

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.