Dalle ore 12 del 10 novembre le imprese nazionali danneggiate economicamente dalla guerra in Ucraina potranno richiedere contributi a fondo perduto per compensare il calo di fatturato derivante dalla contrazione della domanda, dall’ interruzione di contratti e di progetti esistenti e dalla crisi nelle catene di approvvigionamento.
“Si tratta di un intervento che, pur non potendo risarcire i danni morali e le ferite profonde della guerra, cerca di lenire il disagio delle imprese che hanno avuto negli anni rapporti economici consolidati con l’Ucraina.
Stiamo lavorando con il mio omologo di Kiev a una serie di iniziative che consentano di mantenere, e in futuro rafforzare, i legami economici e produttivi fra i nostri due Paesi”, commenta il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.
Il decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale lunedì e rende operativa la misura, prevista nel primo decreto-legge Aiuti, che mette a disposizione risorse pari a 120 milioni a sostegno delle imprese che hanno subito gli effetti del conflitto in Ucraina. Potranno ricevere contributi a fondo perduto fino a 400 mila euro le imprese, con sede legale o operativa in Italia, per le quali risulta che negli ultimi due bilanci depositati almeno il 20% del fatturato è collegato a operazioni commerciali in Ucraina, Russia e Bielorussia, compreso l’approvvigionamento di materie prime e semilavorati. Inoltre, dovranno aver subito nel corso dell’ultimo trimestre un calo di fatturato di almeno il 30% rispetto all’analogo periodo del 2019, mentre il confronto sarà con il 2021 per le aziende costituite dopo il 1° gennaio 2020. La misura è gestita da Invitalia per conto del ministero delle Imprese e del Made in Italy.