Flessibilità e riduzione del costo del lavoro. Sono per la Confesercenti le condizioni “improrogabili” a sostegno delle piccole imprese.
“L’emergenza Covid, le tensioni internazionali e il caro-energia hanno condizionato e stanno ancora condizionando fortemente l’attività delle imprese, l’occupazione e l’organizzazione del mercato del lavoro”,
scrive la leader della Confederazione, “In questo quadro, introdurre maggiori elementi di flessibilità e procedere a una riduzione generale del costo del lavoro sono diventate esigenze ormai improcrastinabili.
Introdurre nuove regole chiare
Così Confesercenti, in una nota in vista dell’incontro delle parti sociali con il Ministro del Lavoro Marina Calderone, cui parteciperà per l’associazione la Presidente nazionale Patrizia De Luise. “Può sembrare
un paradosso, ma per affrontare le difficoltà di questa fase bisogna investire nella stabilità ma anche introdurre nuovi strumenti, con regole semplici e chiare”, scrive la leader della Confederazione, “per
gestire le esigenze di flessibilità che questo momento di incertezza economica alimenta, soprattutto nel terziario e nel turismo”.
Ridurre il fisco
Strumenti che devono però essere accompagnati dal taglio del costo del lavoro, da ottenersi anche con più interventi. “Con la riduzione generale del cuneo fiscale”, propone De Luise, “ma anche agevolazioni
per le assunzioni di giovani – magari in una prospettiva di staffetta generazionale, a fronte di pensionamenti anticipati – e detassazione e decontribuzione degli aumenti salariali accordati dai Contratto nazionale di lavoro, “maggiormente rappresentativi. Un intervento, questo, che darebbe certamente un nuovo impulso alla contrattazione”.
Ammortizzatori sociali
Per la presidente nazionale Patrizia De Luise “sul versante dei costi, occorre finalmente attivare l’Osservatorio sulla riforma degli ammortizzatori sociali: è tempo di valutarne esiti ed impatti e di
intervenire sulle incongruenze di sistema, sempre in un’ottica di riduzione degli oneri, congelando l’aumento delle aliquote FIS previsto da gennaio 2023. Da solo”, calcola la presidente, “avrebbe un impatto di quasi 200 milioni di euro sulle imprese che occupano fino a 15 dipendenti”.
Politiche attive del lavoro
“Urgentissimo anche un intervento sul Decreto trasparenza: va garantita una oggettiva semplificazione”, sollecita De Luise, “Servono poi misure mirate a rinforzare il sistema di formazione e delle politiche attive,
strumenti indispensabili per garantire una maggiore e più qualificata occupazione”.
Formazione e lavoro autonomo
Da tempo, fa presente la Confesercenti, “chiediamo formazione anche per l’avvio di nuove imprese. Il lavoro autonomo va sostenuto: gli ultimi dati Istat sull’occupazione purtroppo confermano la caduta verticale
dell’occupazione indipendente, ancora sotto i livelli pre-pandemia. Si faccia chiarezza anche sui protocolli di sicurezza Covid, scaduti il 31 ottobre ultimo scorso. Molte prassi in essi contenute sono decisamente
superate e non più applicabili”, osserva infine Patrizia De Luise, “Altre invece rappresentano tutt’ora una efficace soluzione per garantire sicurezza nelle aziende. La sede ideale per affrontare queste tematiche è ora quella della contrattazione e della bilateralità”.