Nell’ottica del rafforzamento della cooperazione internazionale di polizia con i Paesi del Mediterraneo orientale, sviluppata in piena sinergia con il ministero degli Affari esteri e della collaborazione bilaterale di polizia con la Repubblica di Turchia, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ha ospitato una delegazione turca di esponenti dei ministeri dell’Interno e della Difesa della Turchia, per un workshop di approfondimento sulle tematiche e le politiche migratorie.
L’esercizio è stato aperto da un incontro presso l’Ufficio per il Coordinamento e la Pianificazione delle FF.PP., ove sono stati illustrati la struttura di law enforcement nazionale, con un focus particolare sulle previsioni normative e sugli strumenti strategico-operativi dedicati al coordinamento delle FFPP. La delegazione ha poi visitato la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, la Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere, la Polizia di Frontiera Aerea presso l’Aeroporto di Fiumicino, la Polizia di Frontiera presso lo Scalo Marittimo di Civitavecchia e il Comando Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Pratica di Mare.
Gli incontri hanno evidenziato l’approccio interforze alla problematica migratoria, in particolare sul versante operativo, nel cui ambito è stato illustrato il modello italiano del contrasto alla criminalità organizzata transnazionale, con un proficuo scambio di esperienze con gli esperti nei settori del falso documentale. Gli altri ambiti di approfondimento hanno riguardato l’immigrazione illegale e la circolazione illecita di merci. Inoltre, sono stati illustrati i compiti specifici delle FF.PP., sia ambito nazionale che transfrontaliero, affrontando tematiche relative al settore delle procedure automatizzate di attraversamento delle frontiere e l’uso della biometria. Le tematiche proposte hanno riscosso il plauso della delegazione turca, che ha partecipato fattivamente all’evento formulando diverse domande con particolare riguardo al coordinamento tra le forze di polizia e alla ripartizione delle rispettive competenze territoriali, e che ha rinnovato l’auspicio per una prosecuzione di questi momenti formativi, da programmare sulla base di comuni esigenze e individuazione di settori prioritari condivisi.