Gli ultimi due anni della storia mondiale sono stati caratterizzati prima da una pandemia globale e poi da una guerra ai confini dell’Europa. Due eventi che, tra lockdown, restrizioni, chiusure, sanzioni e limitazioni, hanno generato un costante aumento dell’inflazione e dei prezzi di beni e servizi con importanti ricadute sull’economia mondiale e sulle tasche dei cittadini.
Ad oggi tra la popolazione continua a prevalere un forte sentimento di pessimismo rispetto ai prossimi mesi e che coinvolge ben oltre la metà degli italiani, il 59,3%. Inoltre, quella parte di popolazione che ad inizio anno, e fino a poco prima della guerra, guardava al futuro con ottimismo ma ad oggi risulta essere quasi dimezzata.
Nel complesso, dunque, le preoccupazioni per il futuro derivano prevalentemente proprio dalla situazione che il Paese sta vivendo in questo momento e, di conseguenza, al continuo aumento di prezzi, bollette e, in generale, alla crisi economica ed energetica che stiamo attraversando. Di contro, quella parte di popolazione che ancora guarda al futuro con ottimismo (il 17,8%) è spinta soprattutto da sensazioni di speranza e fiducia nel miglioramento della situazione e in un buon lavoro del Governo appena insediato.