L’industria manifatturiera italiana chiuderà il 2022 con un fatturato in crescita del 2,1%, un tasso rivisto al rialzo rispetto alle stime di maggio e decisamente robusto dopo il ribasso del 15,9% registrato lo scorso anno. È quanto emerge dal Rapporto Analisi dei Settori Industriali presentato da Intesa Sanpaolo insieme a Prometeia. Nonostante l’inflazione accentuata dai rincari energetici il settore sta vivendo un ulteriore consistente aumento del fatturato a prezzi correnti.
“Visto il contesto, non ci aspettavamo che le imprese italiane manifatturiere fossero in grado di raggiungere questi risultati veramente straordinari. I buoni risultati del 2022, però, celano un forte rallentamento dell’attività negli ultimi mesi dell’anno, destinato a proseguire nella prima parte del 2023, che spingerà il fatturato manifatturiero italiano verso una contrazione prossima all’1% (nella media del 2023) a prezzi costanti e un ridimensionamento della crescita a prezzi correnti (+4,2%)”, ha detto Stefania Trenti, responsabile Industry Research, Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.
“Siamo in una fase di forte volatilità e incertezza che non è favorevole ai mercati finanziari e al momento non neppure per gli investimenti delle imprese. Per quanto riguarda i settori industriali e il manifatturiero italiano, lo scenario ha visto il primo semestre di quest’anno molto buono con una crescita ancora forte, in rallentamento rispetto all’eccezionale 2021 ma comunque con un andamento più che positivo”, ha affermato Gregorio De Felice, Chief Economist e responsabile Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.
“Il rallentamento più grosso si avrà nel quarto trimestre e proseguirà il prossimo anno. Pensiamo che nella primavera del prossimo anno le banche centrali possano prendersi una pausa dopo questa corsa a stringere sui tassi di interesse, per vedere se obiettivamente la loro manovra ha avuto o meno effetto. Quanto al 2024, secondo il rapporto, la distensione del contesto operativo interno e internazionale consentirà un recupero dell’attività manifatturiera, sia pure moderato, nell’ordine dell’1,9% a prezzi costanti. Siamo piuttosto ottimisti sul 2024, dove torniamo a vedere una crescita del manifatturiero italiano dell’1,9%”, ha evidenziato De Felice.