martedì, 24 Dicembre, 2024
Esteri

L’unità russa HVC e i missili su obiettivi civili

L’inchiesta pubblicata da “Insider”, “Bellingcat” e “Der Spiegel” ha aperto uno squarcio su una verità sino ad ora rimasta celata all’ombra del Cremlino.

All’indomani degli attacchi missilistici sferrati il 10 e l’11 ottobre dalla Russia contro l’Ucraina, erano state raccolte numerose prove visive e fotografiche dei resti dei missili utilizzati. La quasi totalità di quelli lanciati erano missili da crociera di tre specifiche tipologie: “3M-14 Kalibr”, in dotazione alla marina militare russa; “9M728”, utilizzati con i sistemi di lancio a terra Iskander; e “Kh-101”, sganciati da aeromobili. Questi missili da crociera, classificati dal Cremlino come armi “ad alta precisione”, avrebbero dovuto colpire solo obiettivi di rilevanza militare. Le scene strazianti a cui abbiamo dovuto assistere ci hanno però mostrato abitazioni sventrate ed inermi persone civili uccise con i missili da crociera a lungo raggio.

Da ciò è possibile formulare tre ipotesi. La prima e senza dubbio la meno plausibile è che questi missili non seguissero la traiettoria di volo pre-programmata e che il loro livello di precisione non fosse in effetti alto. La seconda, altrettanto inverosimile, è che i bersagli siano stati individuati sulla base di informazioni inaffidabili, e la terza – purtroppo la più convincente – è che la distruzione della popolazione civile ucraina fosse il vero obiettivo del Cremlino.

Putin in persona, assumendosi la paternità della decisione presa in accordo con il Ministro della difesa Shoigu, ha definito gli attacchi sferrati dalla Russia il 10 e l’11 ottobre una risposta all’esplosione sul ponte di Crimea nello stretto di Kerch.

Fino ad ora però le identità dei responsabili del lancio e della guida dei missili impiegati erano rimaste avvolte nell’anonimato, come si conviene per chi si macchia di simili crimini di guerra.

Fino ad oggi appunto, perché l’inchiesta è riuscita a rivelare in modo certo le loro identità.

Oggi si conoscono i nomi ed i volti di coloro che, prestando servizio nella divisione segreta russa denominata “Centro di Calcolo Principale (HVC)” delle forze armate russe, vengono impegnati nella guida di missili “ad alta precisione” contro obiettivi in Ucraina.

Per individuare i dipendenti dell’unità russa deputata a questo compito, sono stati analizzati i dati di migliaia di laureati dei principali istituti militari russi, specializzati in missilistica. Ciò ha portato ad individuare coloro che, dopo la laurea, sono entrati in servizio presso il “Centro di Calcolo Principale (HVC)” delle forze armate russe e le cui residenze sono state registrate, secondo una prassi consolidata, all’indirizzo ufficiale dello Stato Maggiore russo, in Znamenka Ulitsa, 19 a Mosca.

Questo “Centro” è raramente menzionato dai media e le sue funzioni vengono descritte nelle pubblicazioni militari, con la dicitura – piuttosto generica – di “fornitura di servizi informatici” e “automazione” delle forze armate.

Gli autori dell’inchiesta hanno studiato i metadati delle conversazioni telefoniche del Maggior Generale Baranov, Capo dell’HVC. Come ha mostrato l’analisi delle sue chiamate, nel periodo dal 24 febbraio alla fine di aprile 2022, ogni volta prima di un lancio di missili da crociera sull’Ucraina, le cui date sono reperibili da “fonti aperte”, il Capo del centro chiamava l’utenza telefonica in dotazione al Ten. Colonnello Igor Bagnyuk.

Analizzando i metadati delle chiamate di Bagnyuk, gli investigatori hanno identificato un’intera unità di 33 ingegneri militari e specialisti informatici che fanno capo al colonnello. Il Centro è diviso in tre unità, ognuna delle quali programma le traiettorie di volo di una differente tipologia di missile ad “alta precisione”.

Chi ha condotto l’inchiesta ha anche cercato di contattare i diretti interessati, ma solo uno degli ingegneri – ricevendo la garanzia di restare anonimo – ha accettato di condividere alcune informazioni contestuali e qualche foto del “Centro di Calcolo Principale (HVC)”, come quella scattata in piedi di fronte all’edificio del Ministero della Difesa a Mosca.

Il Col. Bagniuk, a capo di questa unità, è stato “decorato” per aver partecipato alle operazioni militari in Siria, dove la Russia ha utilizzato ripetutamente missili guidati, ad esempio durante gli attacchi ad Aleppo nel 2016. Le azioni condotte in Ucraina sicuramente “accresceranno” i suoi meriti agli occhi del Cremlino.

Se fino a ieri conoscevamo solo i nomi dei mandanti (Putin e Shoigu), oggi sappiamo anche chi sono stati gli esecutori materiali delle stragi commesse in Ucraina attraverso l’utilizzo di missili da crociera. L’ora della verità arriva per tutti, anche per coloro che pensavano di potersi nascondere dietro un anonimo ufficio nel centro di Mosca.

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