L’Europa non può e non deve permettersi di cadere prigioniera della precarietà, ritrovandosi incapace di assolvere al suo naturale ruolo di garante di pace nel continente e nelle aree vicine. Lo ha ribadito il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo all’incontro organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio “Il grido della pace”, alla Nuvola di Roma. “La minaccia che ci troviamo ad affrontare induce qualcuno a ricorrere allo spettro di un ricorso all’arma nucleare. Sarebbe la perversa tentazione dell’escalation, della spirale di violenze che si alimentano di violenza. L’affermazione della logica dei più brutali e insensati rapporti di forza, che credevamo relegati a un oscuro passato”, ha detto Mattarella. “Dinanzi all’evocazione di scenari tanto terribili le nostre coscienze invocano la difesa di quel diritto alla pace che ci riunisce qui, oggi. Una pace che non ignori il diritto a difendersi e non distolga lo sguardo dal dovere di prestare soccorso a un popolo aggredito” aggiunge. “In Ucraina, come altrove, occorre riannodare i fili dell’umanità che la guerra spezza: vite, famiglie, legami umani e sociali. Occorre impedire che una nuova linea di faglia attraversi e si aggiunga alle troppe che già caratterizzano l’Europa, il Medio-Oriente, in tanti luoghi del mondo, separando i popoli con rinnovate cortine di odio. Se vuoi la pace preparala. Non può esserci contrapposizione tra mezzi e fini se si vuole la pace. Non si può giungere alla pace esaltando la guerra e la volontà di potenza, perché la pace è integrale o non esiste. E non esiste se non è corroborata da verità e giustizia”, conclude il Capo dello Stato.