Il settore finanziario si dimostra tra i meno virtuosi per la presenza al femminile. Donne ed economia è un binomio che stenta a decollare almeno nelle imprese italiane, nonostante il sesso femminile detiene un ruolo fondamentale nella società risultando sia responsabile il più delle volte per la gestione economica della spesa domestica all’interno di un nucleo familiare che “influencer” in molte scelte strategiche aziendali. “Ritengo che le aziende finanziarie dovrebbero adottare un approccio ‘gender blind’ in cui la selezione e la scelta avviene sulle competenze, abbandonando anche il concetto di quota rosa, poco gradito. Eppure, le donne sono interessate a una gestione delle proprie finanze anche se non sempre trova interlocutori adatti. Una ricerca del 2022 condotta da un istituto finanziario digitale ha scoperto che il 56% delle donne che non hanno investito, ha valutato questa opportunità in passato e, dato incoraggiante”, sottolinea Claudio Barnini, autore del nuovo ebook “Donne controcorrente in economia e finanza”. “Se non lo fanno è per l’assenza di una concreta educazione finanziaria che le penalizza e le mette a rischio di fare scelte sbagliate. Molte per paura di mettere a rischio capitale o risparmi semplicemente rinunciano. Nonostante ambiscano ad una sicurezza finanziaria per la famiglia e i figli (40%) e desiderino massimizzare i risparmi per la pensione (30%)”. Le aziende finanziare guidate da donne mostrano più spesso una vocazione che va incontro alle esigenze di un pubblico di investitrici. Le donne, infatti, prediligono investimenti in aziende e fondi che rispecchiano prima di tutto i loro valori: sostenibilità, rispetto per l’ambiente, salute” Aggiunge Barnini.