sabato, 21 Dicembre, 2024
Economia

Caro bollette. 4,7 milioni di morosi

Impennata dei cittadini morosi che, in difficoltà economiche, hanno saltato il pagamento di luce e gas. Spia del crescente disagio un fatto inedito, per due morosi su tre, è la prima volta che non onorano i pagamenti. I dati sono quelli che risultano da una indagine di Facile.it agli istituti Up Research e Norstat. Inoltre nella lotta al sommerso, i Comuni saranno ora i preziosi alleati dell’Agenzia delle entrate e Guardia di finanza, per intercettare e indicare chi evade i tributi.

In mora 4,7 milioni di italiani

L’aumento della spesa di luce e gas, unito alla balzo dell’inflazione ha innescato negli ultimi 9 mesi l’onda dei morosi, che si attesta sui 4,7 milioni di italiani. Nell’approfondimento degli istituti di ricerca mUp Research e Norstat, risulta che un numero altrettanto alto, calcolato sui 3. 3 milioni di italiani, non pagherà le prossime bollette, se ci saranno ulteriori rincari. Situazione inedita, che mostra l’andamento rapido dell’emergenza, per il 62% dei morosi è la prima esperienza da non pagatori. Le stime complessive, inoltre, descrivono l’ampiezza delle difficoltà. In tutto sono il 10% i cittadini che hanno saltato i pagamenti.

Comuni riscossori e controllori

In questo contesto già difficile, emerge una novità che pone i Comuni in una doppia veste. Da un lato chiedono aiuti per far fronte alle sollecitazioni di soccorso da parte di famiglie e imprese, nel frattempo devono provvedere al mantenimento efficiente di tutti i servizi pubblici locali; e, dall’altro lo Stato vede proprio nei Comuni un prezioso alleato per intercettare e recuperare somme evase all’erario. Il doppio ruolo delle Amministrazioni locali, vede nella Associazione nazionale comuni d’Italia, ANCI, un punto di riferimento. Alessandro Canelli, sindaco di Novara e delegato dell’Associazione per la finanza locale spiega.

“Siamo in attesa che si insedi il nuovo governo. Abbiamo bisogno di 200milioni nel decreto Aiuti quater. Il resto lo chiederemo nella la legge di bilancio”, annuncia Canelli, “per un fondo che a consuntivo, visto che non sappiamo l’ammontare finale delle bollette, permetta ai comuni di non andare in default e di continuare a riscaldare le scuole senza dover fermare i tram, diminuire i servizi, chiudere teatri e musei. Faremo queste richieste nell’ambito di quelle che Anci presenta di solito per la legge di bilancio”.

La crisi sociale

Il problema resta l’imprevedibilità di una situazione, che per ora non migliorerà, ma bisognerà valutare di quanto peggiorerà.

Per l’Anci se non si trova una soluzione a livello europeo per arrestare il rialzo dei prezzi, la crisi diventerà sociale. “Alcuni Comuni sono riusciti a dare una mano alle famiglie più in difficoltà. Ma se non cambia qualcosa”, osserva Alessandro Canelli, “alla fine i cittadini verranno a bussare alla porta dei servizi sociali. Dei Comuni, non dei Ministeri”.

I Comuni investigatori

Mentre salgono le preoccupazioni su come arginare la protesta di chi non paga, o non può far fronte al caro bollette, l’Agenzia delle entrate, Guardia di finanza, Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci) e Istituto per la finanza e l’economia locale (Ifel) hanno messo a punto una nuova intesa di collaborazione. L’impegno è favorire lo sviluppo “qualitativo” della partecipazione dei Comuni all’attività di recupero dell’evasione dei tributi statali. Nell’accordo infatti i Comuni assumono un ruolo da protagonisti nell’accertamento di informazioni, che dovranno essere omogenee e seguite precisi indicatori. Il tutto per contrastare l’evasione fiscale.

Attacco al sommerso

L’iniziativa sottoscritta la scorsa settimana vuole individuare il bacino del “sommerso” e sarà operativo per tre anni, che poi, visti i risultati saranno rinnovati.

Nell’intesa sono specificati i mezzi idonei per raggiungere gli obiettivi. Tra questi, la condivisione delle informazioni presenti negli archivi dell’Anagrafe tributaria, in forma anonima e aggregata. I Comuni potranno individuare comportamenti “evasivi ed elusivi di tributi statali e locali”, la formazione di segnalazioni qualificate che gli enti locali dovranno inviare alla Guardia di finanza e all’Agenzia delle entrate. È prevista la standardizzazione di metodologie di intervento per aumentare la qualità delle azioni che i Comuni possono concretamente realizzare. Saranno realizzati programmi mirati per la formazione tecnico-operativa rivolti sia agli 007 “locali” che al personale dell’Agenzia delle entrate e della Guardia di finanza.

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