Il 3 ottobre 2013 ci fu la strage di Lampedusa, in cui morirono 368 persone migranti. L’Italia, l’Europa erano diverse allora: dissero “mai più”. Forse ci credevano davvero. Forse. Prima della metamorfosi.
Da quel giorno, il Mediterraneo ha inghiottito più di 25.000 donne, uomini e bambini.
Dal primo gennaio di quest’anno a oggi, 1.088 esseri umani, tra cui 60 bambini sono stati lasciati morire in mare. 1.088 morti che rappresentano circa il 43% di tutti i migranti morti e dispersi nel mondo nei primi nove mesi del 2022. Un numero al ribasso, che non conta quelle volte in cui di ciò che sono state vite umane restano solo detriti.
Giorni fa l’ultima tragedia: l’imbarcazione intercettata al largo di Sousse. I 41 sopravvissuti hanno raccontato che tre dei loro compagni sono morti durante il viaggio. A distanza di 9 anni, le persone sono costrette ancora a mettere a rischio la propria vita pur di fuggire da guerre, torture, miseria. Continuiamo a contare i morti.
Quando si è costretti a contare di migliaia in migliaia e a utilizzare il termine “circa”, di umano non resta nulla. Commemoriamo.