Una proroga del termine per il superamento del regime di tutela di prezzo dell’energia per le microimprese. La richiesta al nuovo Governo arriva dalla Confcommercio preoccupata per lo stato finanziario delle aziende, in particolare per le piccole attività commerciali.
Tutelare le micro imprese
“Gli incrementi oramai fuori controllo dei valori delle materie prime energetiche”, evidenzia la Confederazione, “giunti a livelli abnormi negli ultimi mesi a causa del perdurare della guerra in Ucraina, rendono necessaria una proroga del termine per il superamento del regime di tutela di prezzo per le microimprese”.
Mercato tutelato, più garanzie
La scadenza del regime di tutela è fissata al 31 dicembre prossimo. “Le microimprese con potenza impegnata inferiore o uguale a 15 kilowatt per le quali cesserà appunto il servizio di maggior tutela sono attualmente circa 1,7 milioni (il 25% dei clienti connessi in bassa tensione diversi dai domestici)”, fa presente la Confcommercio, “Ad oggi, molte imprese continuano a preferire il mercato tutelato perché fornisce maggiori garanzie sul prezzo della fornitura, visto il forte rialzo dei prezzi all’ingrosso dell’energia elettrica degli ultimi mesi”.
Rincari a doppia cifra
“Proprio in questo particolare momento di incertezza e di estrema volatilità dei prezzi dell’energia”, sottolinea la Confederazione, “non è opportuno rimuovere il servizio regolato di vendita dell’energia
elettrica per una platea così ampia di imprese, che stanno già subendo rincari dei prezzi energetici a doppia cifra”.
Venditori liberi in difficoltà
Peraltro, osserva ancora la Confcommercio, “la crisi sta mettendo a rischio la sopravvivenza di decine di venditori sul mercato libero che non saranno in grado nei prossimi mesi di continuare la loro attività, creando così ulteriore instabilità a danno dei consumatori finali”.
Bene l’iniziativa dell’Arera
“Di fronte alle difficoltà a cui stiamo assistendo”, segnala Confcommercio, “bene ha fatto l’Autorità di regolazione dell’energia ad inviare una segnalazione a Governo e Parlamento chiedendo di posticipare
la fine della tutela elettrica per le microimprese. I dati del resto parlano chiaro: le offerte disponibili sul libero mercato sono risultate, spesso, non convenienti rispetto alle tariffe del servizio di maggior tutela, con un livello di spesa annua media prevista costantemente superiore alla spesa dei servizi di tutela, sia per le
offerte a prezzo fisso che per quelle a prezzo variabile. Secondo le recenti rilevazioni dell’Osservatorio Energia Confcommercio”, conclude la Confederazione, “il prezzo medio delle offerte nel libero mercato è
cresciuto del +78% rispetto a un anno fa, risultando sempre più oneroso rispetto alle tariffe dell’elettricità nel tutelato”.