sabato, 28 Dicembre, 2024
News Italpress

Broncopneumopatia cronica ostruttiva, nuove speranze dalle terapie Gsk

MILANO (ITALPRESS) – La BPCO, malattia respiratoria cronica che provoca tosse, catarro e difficoltà respiratoria e che può portare alla morte, è raramente sotto i riflettori ma in Italia colpisce, in media, l'8% della popolazione, in particolare i fumatori. La casa farmaceutica GSK ha presentato una metanalisi a rete sull'efficacia e la sicurezza dei trattamenti per la malattia. La ricerca, targata proprio GSK, ha dimostrato che le terapie della casa farmaceutica aumentano la funzionalità polmonare e diminuiscono le riacutizzazioni. Proprio l'efficacia delle terapie è la notizia migliore per chi è affetto da BPCO, un acronimo che sta per broncopneumopatia cronica ostruttiva. Il malato di BPCO vede spesso notevolmente abbassarsi la qualità della vita e, purtroppo, secondo i dati riportati dall'ultimo rapporto dell'Osservatorio Nazionale sull'Impiego dei Medicinali è, nel mondo, al quarto posto fra le cause di morte. "Si percepisce la malattia come auto-inflitta, per via del fatto che colpisce soprattutto i fumatori, ma non va sottovalutata. È sicuramente una malattia importante – ha detto Francesco Blasi, pneumologo Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, durante una conferenza stampa – e la letteratura ha dimostrato che, con la terapia, si può cambiare la storia e cambiarne la mortalità. Un messaggio che va indirizzato non solo ai pazienti ma anche alla classe medica. Va presa coscienza che è una malattia cronica gestibile". Fondamentale per potere trattare la BPCO è diagnosticarla il prima possibile, fra le problematiche da risolvere c'è poi la bassa aderenza alle terapie dei pazienti e il fatto che vanno abbassate le riacutizzazioni, momenti nei quali il paziente viene ricoverato per la severità dei sintomi: "Quello che sappiamo – ha aggiunto ancora Blasi – è che il paziente BPCO ha un decadimento della respirazione. La riacutizzazione è un momento critico. Il dato che emerge chiaramente da diversi studi scientifici è che la riacutizzazione è un momento fondamentale, c'è un effetto sulla qualità della vita, sulla funzione respirazione e sulla mortalità. Il paziente deve quindi essere educato a riconoscere la riacutizzazione, quanto prima si interviene quanto meglio andrà, anche perché riacutizzazione chiama riacutizzazione. È molto importante quindi trattare correttamente il paziente". "E' chiaro che la terapia è un punto cardine della gestione del paziente – ha detto Donato Cinquepalmi, direttore medico area respiratoria GSK Italia presentando lo studio dell'azienda – oggi abbiamo tanti farmaci a disposizione, il paziente può essere curato in maniera ottimale. Non c'è solo un tema di quale farmaco ma il tema è dare possibilità di arrivare il prima possibile alla terapia ottimale". "Si è visto – ha confermato all'Italpress Claudio Micheletto, direttore pneumologia Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata Verona – che, con la possibilità di associare categorie farmacologiche in un unico inalatore si può incidere sulla storia naturale della malattia. Il dato consistente è che si riducono le riacutizzazioni e con una triplice terapia, un inalatore che abbia tre farmaci quindi, si riesce a migliorare il dato di mortalità". Le cosiddette meta-analisi a rete, come quella prodotta da GSK sulla BPCO, sono analisi statistiche di dati aggregati prodotti da più studi comparativi, utilizzate per confrontare, in mancanza di studi diretti, l'efficacia e la sicurezza di tre o più trattamenti destinati alla medesima indicazione clinica. L'indagine, denominata NMA, presentata alcune settimane fa al congresso della Società Europea di Pneumologia a Barcellona e in precedenza, a maggio, all'American Thoracic Society di San Francisco, conferma il maggior valore delle due terapie di GSK, sia la triplice composta da fluticasone furorato, umeclidinio e vilanterolo (ICS+LABA+LAMA), che la doppia broncodilatazione umeclidinio e vilanterolo (LABA+LAMA), rispetto ad altri farmaci attualmente a disposizione. In particolare, dalla meta-analisi si vede che la triplice di GSK mostra esiti clinici favorevoli in termini di miglioramento della funzionalità polmonare e riduzione delle riacutizzazioni. Per arrivare a questo risultato sono stati analizzati circa 10mila studi nel corso di tre anni e mezzo. Per quanto riguarda invece la meta-analisi a rete sulla doppia broncodilatazione, la revisione sistemica della letteratura ha preso in esame 8.171 studi. "Io cerco di essere ottimista nei confronti di questa malattia cronica – ha concluso Micheletto – La mortalità sta flettendo, abbiamo tante molecole, ci sono segnali di miglioramento e non sempre c'è il declino della respirazione. Certo ci sono tante sfide cui rispondere, ma gestendo il paziente possiamo ripartire con ottimi risultati". – foto Italpress – (ITALPRESS). col/fsc/red 04-Ott-22 17:44

Condividi questo articolo:
Sponsor

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.