mercoledì, 25 Dicembre, 2024
Esteri

Le bugie e la “retorica nucleare” del Cremlino

Nel Consiglio di sicurezza dell’ONU Mosca ha esercitato il potere di veto per impedire l’adozione della risoluzione di condanna dei “referendum” di annessione delle quattro regioni ucraine da parte della Russia. I referendum-farsa si sono svolti con i militari russi o filorussi armati fino ai denti che entravano nelle case con urne trasparenti per “chiedere” ai cittadini ucraini di votare. Era evidente che avrebbe vinto il «sì», ma è altrettanto evidente che un voto estorto in questo modo non può avere alcuna valenza. Così le percentuali diffuse dalle autorità filorusse risultano drammaticamente ridicole: Lugansk 97,7, Donetsk 97,74, Kherson 97,74 e Zaporizhzhya 96,94. Tutto l’Occidente ha definito questo referendum “una farsa”, ma anche la Cina, ad esempio, ha preso le distanze.

Come se non bastasse, diventando territorio della Federazione russa, gli uomini delle regioni annesse saranno coinvolti nella “mobilitazione” decisa da Putin e, dunque, saranno costretti a combattere. Inoltre, i tentativi di riconquistare quelle regioni da parte degli ucraini, con operazioni militari simili a quella realizzata con successo nella regione di Kharkiv, saranno considerati dal Cremlino un attacco alla Russia.

Allo stato attuale delle cose, l’invasione russa dell’Ucraina potrebbe diventare il più grande errore geopolitico del ventunesimo secolo. La gravità della situazione non si può più negare, e ora, dopo diversi mesi di affermazioni che tutto stava andando “come previsto”, il dittatore russo è stato costretto ad ammettere che erano necessarie misure drastiche per prevenire una catastrofe.

Putin insiste sul fatto che la sua minaccia di usare armi nucleari non è un bluff. Non c’è modo di sapere in anticipo se questo sia vero. Nonostante questa incertezza, è chiaro che la comunità internazionale semplicemente non può permettersi di farsi intimidire in questo modo.

Se l’Occidente dovesse rispondere alle minacce nucleari di Putin abbandonando l’Ucraina, avrebbe conseguenze devastanti per la sicurezza internazionale e l’intero concetto di non proliferazione nucleare sarebbe consegnato nella pattumiera della storia. Entreremmo in una nuova pericolosa era di instabilità cronica segnata da ricatti nucleari e guerre di aggressione. L’unico modo per evitare questo destino è opporsi a Putin prima che sia troppo tardi.

Putin sa di essere diretto verso il disastro in Ucraina, ma spera che la paura di un’apocalisse nucleare gli permetterà di strappare la vittoria alla sconfitta. Nonostante le battute d’arresto degli ultimi mesi, rimane convinto che il mondo democratico abbia un cuore debole e alla fine si ritirerà.

Se i leader occidentali non agiranno con coerenza ora, se ne pentiranno per decenni.

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