Con il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica si sono aperti ieri a Ischia e si concluderanno oggi i lavori del Forum Internazionale PolieCo sull’Economia dei Rifiuti alla presenza di rappresentanti di istituzioni nazionali ed europee, Magistrati, Forze dell’Ordine, Associazioni e Confederazioni di imprese, mondo della Ricerca e dell’Università. Al centro dei lavori il tema del riciclo dei rifiuti plastici, in generale, e dei beni in polietilene, in particolare, considerando la mission del PolieCo.
Si tratta di un settore non privo di ombre e di ostacoli. Il protrarsi della carenza impiantistica nazionale, il perdurare di fenomeni di esportazione illegale che evolvono in continuazione cercando nuove strade, l’incertezza ingenerata dalla sovrabbondanza normativa, la carenza di controlli, la mancanza di un mercato di sbocco per i prodotti derivanti dal riciclo delle plastiche: tutto questo crea il ritardo nella realizzazione di quella vera green economy che tutti auspichiamo da tempo, ma che stenta a dare i suoi frutti.
Nel suo intervento introduttivo il prof. Enrico Bobbio, Presidente del Consorzio ha affermato che ” la crisi economica conseguente a due anni di pandemia e la sciagurata crisi russo-ucraina con tutto ciò che ne consegue in termini di approvvigionamento di materiali critici e semiconduttori ed innalzamento del costo dell’energia hanno amplificato al punto da gettare nel panico operatori, industrie e famiglie”
Secondo il prof. Bobbio “già alla fine di questa estate alcune fra le più grandi delle imprese del settore del trattamento dei rifiuti con noi consorziate hanno annunciato la sospensione delle proprie attività per l’impossibilità di sostenere i crescenti costi della bolletta energetica. Un evento che, se si dovesse concretizzare sino in fondo, rischierebbe di determinare non solo un evidente danno economico e occupazionale, ma anche una ricaduta impensabile sulla green economy nazionale e sul buon ciclo dei rifiuti.”
Il costo dell’energia incide pesantemente sulle attività delle imprese del riciclo che sono per loro natura altamente energivore .Se dovessero fermarsi si verificherebbe uno stop alla produzione di beni derivanti dalla valorizzazione dei rifiuti in ossequio a quella filosofia ecologica che, con fatica, sta guidando l’Occidente da almeno 30 anni.
Il quadro è poco rassicurante. Il Consorzio auspica da parte degli organismi nazionali preposti l’attenzione a che possano essere messe in campo misure urgenti per assicurare la continuità produttiva di una filiera strategica per l’economia e l’ambiente.
Ma nel frattempo PolieCo non è stato con le mani in mano, si è già mosso, siglando un accordo di collaborazione con la Federazione Nazionale delle ESCO (Federesco, appunto), per mettere a disposizione dei consorziati strumenti concreti di sostegno e dando il via ad un percorso di supporto nella pianificazione e realizzazione di nuovi interventi di efficientamento energetico, nonché di valutazione e monitoraggio di quelli già progettati ed avviati dalle imprese.
Si tratta, come ha detto il Presidente Bobbio di “un segnale concreto di supporto che sarà affiancato, a partire dal prossimo autunno, da una serie di eventi di formazione legati al tema delle opportunità disponibili in termini di norme e bandi nazionali e comunitari a supporto dello sviluppo sostenibile dell’impresa.
Tali eventi, costituiranno un aspetto ulteriore e parallelo al noto Ciclo di formazione seminariale che da anni costituisce il fiore all’occhiello della nostra strategia a favore della crescita culturale e tecnica delle imprese.”
PolieCo nel corso dei lavori della sua Assemblea annuale ha deliberato l’aumento:
del 100% del contributo per tonnellata di rifiuti dichiarati per i riciclatori con impianto di lavaggio, del 50% per i riciclatori senza impianti di lavaggio e i trasportatori con area attrezzata, del 25% per i trasportatori senza area attrezzata.
Su tratta di misure come la rateizzazione del contributo adottata nel periodo pandemico e la riduzione del contributo ambientale in entrata che mirano a sostenere in modo sempre più incisivo le imprese che attraversano un momento storico di grave difficoltà.
Il prof. Bobbio ha ricordati che intanto prosegue il Tavolo tecnico con Spinlife Srl – Spinoff dell’Università di Padova per il Marchio Made Green in Italy per la promozione della produzione di prodotti in plastica veramente sostenibili: dopo le borse riutilizzabili, i bins e le ali gocciolanti. “Un lavoro continuo -ha spiegato-che consentirà ai prodotti che si fregiano del Marchio di essere conosciuti e riconosciuti in Italia e nel mondo come prodotti realmente coerenti con i principi dell’economia circolare e della sostenibilità”.
Importante è anche il lavoro in corso con Accredia per il Marchio “Rifiuti Km 0” sempre nell’ottica della valorizzazione del mercato nazionale di prodotti italiani di eccellenza dal punto di vista del riciclo, del riutilizzo e del rigenerato di partenza certificando l’intera filiera.
PoliEco è da sempre impegnato per contrastare le pratiche illecite nella gestione dei rifiuti, sia a livello nazionale che internazionale. Non è un caso che al Forum sia presente un nutrito gruppo di Relatori dal Nord Africa e dall’Albania
“Le pratiche di esportazione illecita -ha affermato Bobbio- sono un danno enorme e irreparabile non solo alla nostra e alle altrui economie, ma, soprattutto, alla salute delle generazioni future e alla salvaguardia dell’ambiente, nostra casa comune”.
I lavori sono stati aperti dal sottosegretario al Ministero della Salute on. Pierpaolo Sileri. Sono intervenuti
Majdi Karbai – Rappresentante del Parlamento tunisino; Thuraya Essedik Wahiba – Rappresentante Associazione Oxigen, Libia; Nezar Hasscouri – Segretario Generale del Mouvements des Jeunes Verts; Maryem Aydi – Ricercatrice ed esperta nella valorizzazione e trattamento dei rifiuti, Tunisia; Mohamed Karim Oumane – Direttore generale dell’Agenzia nazionale della gestione dei rifiuti del Ministero dell’Ambiente, Algeria; Ivana Vojinovic – Direttrice Centro per i cambiamenti climatici, le risorse naturali e l’energia dell’Università Donja Gorica, Montenegro; il Sen. Luca Briziarelli – Vicepresidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati; la Sen. Loredana De Petris – 1ª Commissione permanente (Affari Costituzionali); 9ª Commissione permanente (Agricoltura e produzione agroalimentare); Federico Cafiero De Raho – Già Procuratore Nazionale Antimafia; Carlo Zaghi – Dirigente Divisione III, Vigilanza sulla pianificazione della gestione dei rifiuti e tracciabilità, Direzione generale economia circolare (EC), Ministero della Transizione Ecologica; Helmut Maurer – Già Senior Legal Expert; Commissione Europea DG ENV/B2; l’ On. Pina Picierno – Vicepresidente Parlamento Europeo; Silvestro Greco – Vicepresidente Stazione Zoologica Anton Dohrn;Stefano Laporta – Presidente ISPRA;Claudia Campanale – Ricercatrice Istituto di Ricerca sulle Acque, CNR;Giuseppe Ungherese – Responsabile Campagna Inquinamento Greenpeace; Elisa Murgese – Giornalista, Investigations Officer Currently Italia ; Raffaele Lupoli – Giornalista, Direttore editoriale di EconomiaCircolare.com; Dario di Matteo – Vice presidente Gisec Spa; Piercarlo Molta – Amministratore Delegato Flexon Composities Srl ;Massimo Stronati – Presidente Confcooperative Lavoro e Servizi; Vincenzo Garofalo – Presidente Autorità Portuale di Ancona.