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Un governo responsabile e “patriottico”

Si apre una fase di complessa riflessione nei partiti
martedì, 27 Settembre 2022
1 minuto di lettura

Uno dei temi più ricorrenti nella campagna elettorale di Meloni è stato il richiamo al senso di responsabilità: niente promesse che non si possono mantenere, stop agli assalti ai fragili conti dello Stato, nessun azzardo sulla collocazione internazionale dell’Italia.
Ora che ha vinto, la leader di Fratelli d’Italia deve trasformare questi moniti in azioni concrete di governo. E per farlo deve tenere a bada i suoi due alleati, Lega e Forza Italia, dimezzati dal voto e tentati di rialzare la testa con i soliti fuochi d’artificio. Lo deve fare, se vuole che il suo Esecutivo, in linea con la tradizione culturale di Fratelli d’Italia, sia anche patriottico, senza alcuna nostalgia nazionalista.

Meloni ha la tempra e i numeri per imporre una linea rigorosa e responsabile al futuro governo. E lo si vedrà presto quando proporrà a Mattarella la liste a dei ministri .Meloni è consapevole della gravità di questa terribile fase storica che stiamo vivendo. E sa che solo un “buon governo” è anche un governo “patriottico”.

Il senso di questo aggettivo può essere frainteso pensando a un rigurgito di nazionalismo d’antan.

E invece patriottico è un governo che sa individuare l’interesse del Paese senza paraocchi o schemi ideologici.

È patriottico un governo che àncora l’Italia, senza se e senza ma, al mondo occidentale, ai Paesi democratici e liberi, non ha oscillazioni destabilizzanti e non cede alle sirene pericolose di Mosca e Pechino.

È patriottico un governo che in Europa sa farsi valere costruendo un ruolo propulsivo e non marginale dell’Italia, ben sapendo che il nostro Paese col suo debito altissimo non può permettersi una conflittualità con la Commissione di Bruxelles.

È patriottico un governo che cura e difende l’identità italiana rafforzandone i valori, a partire da quelli della Costituzione e rinvigorendo un sano orgoglio nazionale in tutti i settori, senza bisogno di agitare paure. Dalla prima donna, e anche giovane, che guiderà un governo italiano ci si aspetta un nuovo clima politico nazionale segnato da messaggi positivi, costruttivi e di speranza.

Giuseppe Mazzei

Filosofo, Ph.D. giornalista, lobbista, docente a contratto e saggista. Dal 1979 al 2004 alla Rai, vicedirettore Tg1 e Tg2, quirinalista e responsabile dei rapporti con le Authority. Per 9 anni Direttore dei Rapporti istituzionali di Allianz. Fondatore e Presidente onorario delle associazioni "Il Chiostro - trasparenza e professionalità delle lobby" e "Public Affairs Community of Europe" (PACE). Ha insegnato alla Sapienza, Tor Vergata, Iulm e Luiss di cui ha diretto la Scuola di giornalismo. Scrivi all'autore

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