lunedì, 16 Dicembre, 2024
Politica

Draghi: “Niente bis. C’è chi vuol togliere le sanzioni e parla di nascosto con i russi”

Nuovi Aiuti per 14 miliardi. Il governo vara un nuovo decreto senza altro deficit. Cingolani. Stoccaggi, andremo oltre il 90%

“Nuovo mandato?”, “No”. Risposta lapidaria sull’ipotesi di un nuovo governo Draghi, dettagliata esposizione dei provvedimenti in favore di imprese e famiglie. “Siamo a 31 miliardi, senza scostamento di bilancio”, sottolinea il premier e illustra come saranno spesi i fondi. Nelle sue risposte e riflessioni c’è spazio anche per un piccolo giallo politico. “C’è chi parla di nascosto con i russi, chi vuole togliere le sanzioni. C’è pure lui”, osserva il premier nel parlare della influenza della Russia.

Cordoglio per le Marche

Il presidente del Consiglio Mario Draghi apre la conferenza stampa sulle risorse messe a disposizione del decreto Aiuti rivolgendo il suo: “più profondo cordoglio per le vittime delle alluvioni nelle Marche e la vicinanza del governo e mia personale ai familiari e a tutti i feriti”. “Al momento contiamo 10 morti e 4 dispersi”, riferisce Draghi, “ma purtroppo sono dati in evoluzione. Alla fine di questa conferenza stampa andrò nelle marche per rendermi conto personalmente dell’accaduto e esprimere di persona la partecipazione di tutti noi. Il capo della protezione civile Fabrizio Curcio è sul luogo da stamattina, il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza, è previsto uno stanziamento di 5 milioni di euro per finanziare i primi interventi. Stamattina ho anche parlato con il presidente della Regione Acquaroli e ho assicurato che il governo farò tutto il necessario”.

Aiuti per 31 miliardi

Il presidente del Consiglio è presente in conferenza stampa con i ministri Franco e Cingolani dopo il via libera dell’esecutivo al dl Aiuti ter: “Siamo a 31 miliardi, è come uno scostamento”, esordisce e aggiunge, “non c’è motivo che si discosti se la crescita è accompagnata dall’equilibrio dei conti”, osserva il premier, “il ministro Franco ha appena detto che le risorse a dicembre ci sono. L’importante è che le riforme del Piano nazionale continuano, questo è l’ambiente favorevole alla crescita. La crescita non la fanno i Governi, la crescita la fanno gli italiani”

Le strategie di intervento

Il presidente del Consiglio, alla sua ultima conferenza stampa, indica le strategie di intervento per gli aiuti alle famiglie e alle imprese per affrontare la crisi energetica e più in generale il caro vita. Con l’obiettivo inoltre di accelerare le riforme strutturali del Piano nazionale di Ripresa. Progetti che dedicano una attenzione particolare alla crisi energetica da superare. “E dare attuazione”, spiega Draghi, “alla diversificazione energetica dal gas russo, e verso le rinnovabili”.

Un nuovo bonus da 150 euro

Tra le misure varate dal Consiglio dei ministri un ulteriore bonus da 150 euro per i redditi fino a 20 mila euro e il taglio delle accise sui carburanti esteso fino al 31 ottobre. Un insieme di misure senza fare ulteriore deficit. “Per inciso”, sottolinea Draghi, “siamo a 14 miliardi oggi, più 17 miliardi del decreto bis, arriviamo a un importo di circa 31 miliardi. Sembra rispondere alla richiesta di uno scostamento di 30 miliardi, a meno che non si pensi a uno scostamento ogni mese”. Interventi, ha continuato il premier dimissionario, “si aggiungono ai quasi 50 dei mesi scorsi. Nel complesso parliamo di una cifra pari al 3,5% del Pil, che ci pone tra i Paesi che hanno speso di più in Europa. L’andamento dell’economia italiana ci consente di aiutare famiglie e imprese senza fare uno scostamento dei conti pubblici”.

Crescita fatta dagli italiani

Il premier insiste su come i sostegni siano stati utili e abbiano funzionato. “Ripeto”, osserva Draghi, “sostegno all’occupazione, crescita per imprese e famiglie e più deboli: questa è l’agenda sociale del governo che ho avuto l’onore di presiedere. Non c’è motivo che ci si discosti se la crescita è accompagnata dall’equilibrio dei conti: le risorse ci sono. Quello che conta è che le riforme continuino: quello è l’ambiente favorevole per la crescita. La crescita non è prodotta dai governi ma dagli italiani”.

La salute dell’economia

Per quanto riguarda la situazione economia del Paese, Draghi rivela che “le previsioni dicevano 3 oggi siamo al 3,4 o 3,5. L’anno scorso siamo andati al 6,5. L’anno prossimo prevedono una mezza recessione, chiaramente c’è un rallentamento ancora non ci sono sintomi di una recessione”.

Lodi a Franco e Cingolani

Accanto a Draghi in conferenza stampa, i ministri dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco, che indica come punti di riferimento, “mi auguro prossimo governo abbia ministro bravo come Franco”, osserva il premier, così come quello per la Transizione ecologica Roberto Cingolani.

Franco: maggiori entrate

“Oggi”, calcola il ministro Franco, “stanziamo 14 miliardi nel complesso”, che sommati a quelli dei mesi scorsi diventano 66. “Per l’energia abbiamo dedicato 33 miliardi, con i dieci di oggi diventano 43. L’indebitamento resta al 5,6%, indicato nella Nadef e nel Def”. “È fondamentale continuare a sostenere”, indica il ministro dell’economia, “c’è incertezza a livello internazionale, ma è importante che la politica di bilancio continui a sostenere il settore produttivo. Se vi sarà un tasso adeguato di crescita, penso che la politica economica possa restare positiva, di sostegno alla crescita”.

Credito d’imposta per le imprese

“Confidiamo”, evidenzia ancora il ministro dell’Economia, “che l’andamento delle entrate, trainate dalla crescita e dall’inflazione, renderà possibile un intervento analogo a dicembre”. Il ministro Franco sottolinea come l’intervento varato allarga la platea delle imprese che beneficeranno di contributi per fronteggiare il caro-energia alle imprese sotto i 16,5 kilowatt/ora di consumo, aggiungendo ai beneficiari “circa due milioni di imprese”.

Garanzie subito operative

Riferendosi alle garanzie sui prestiti per le bollette, ampliate con il decreto legge Aiuti ter, il ministro dell’Economia chiarisce che “le garanzie sono immediatamente operative”.

Misure approvate, i beneficiari

“Il decreto”, spiega Draghi, “prevede l’estensione dei crediti di imposta, un rafforzamento ed un ampliamento dei beneficiari. Da oggi centinaia di piccole imprese ne avranno accesso. Prevediamo un contributo sociale di 150 euro per 22 milioni di italiani che guadagno meno di ventimila euro”.

Prestiti, Banche disponibili

“Il sistema bancario”, fa presente Draghi, “ha mostrato disponibilità a lavorare insieme per il Paese che significa essere pronti a dare prestiti al tasso dei Btp senza commissioni aggiuntive alle imprese per il pagamento della bolletta: questi prestiti saranno garantiti dallo Stato ma con una garanzia gratuita. Di fatto è una rateizzazione delle bollette”.

Cingolani: Ue sì al Price Cup

Sul caro energia si concentra ancora in questi giorni l’azione del Governo. “Sul fronte della diversificazione energetica abbiamo ora tempi rapidi e certi per il rigassificatore di piombino che è una cosa essenziale”, conferma il premier che lascia la parola al ministro della Transizione ecologica Cingolani. “Il 30 settembre”, conferma il ministro, “possiamo avere ottime chance il Consiglio Ue straordinario sull’energia approvi un price cap e la tendenza è a un provvedimento generalizzato sul gas focalizzato sulle forniture via gasdotto”. Cingolani evidenzia che i partner Ue “inizialmente prima non volevano sentir parlare di un price cap, poi anche a loro arrivano le bollette”.  “Gli stoccaggi sono all’ 86,7, l’obiettivo era 90 a fine ottobre, siamo in anticipo”, spiega il ministro Cingolani, “Oggi ho firmato una lettera a Snam di andare oltre, se riuscissimo ad arrivare a 92-93 avremmo maggior flessibilità nei momenti di massimo assorbimento invernale”.

Fiducia nella democrazia

Il premier durante le battute finali della conferenza stampa evidenzia un aspetto istituzionale e politico, che suona come una rassicurazione per le prossime elezioni del 25 settembre.

“La democrazia italiana è forte, non si fa battere dai nemici esterni, dai loro pupazzi prezzolati”, dice Draghi, “Dobbiamo essere fiduciosi nella nostra democrazia. Non bisogna avere timore di qualunque voce”.

Russia opera di corruzione

Sul tema dei fondi occulti della Russia, Draghi è categorico. “È chiaro che negli ultimi 20 anni il governo russo, come risulta da amplissime ricostruzioni internazionali, ha effettuato una sistematica opera di corruzione in molti settori, in Europa e negli Usa. Sono cose note, non c’è di che stupirsi”

La telefonata con Blinken

“Ho avuto una telefonata con il segretario di Stato Usa Anthony Blinken, mi ha confermato l’assenza di forze politiche italiane nella lista di destinatari di finanziamenti russi oggetto dei lanci giornalisti di questi giorni”, riferisce ancora Draghi, “Poi si è anche riservato di verificare se ci fosse evidenza di finanziamenti in altri documenti a disposizione delle autorità americane, e si è impegnato a comunicarlo tramite canali istituzionali. Successivamente, come ha riferito il sottosegretario Gabrielli oggi al Copasir, i vertici dei servizi segreti italiani hanno avuto contatti con i loro omologhi statunitensi, hanno confermato di non disporre di alcuna evidenza di finanziamenti occulti russi a candidati e partiti politici che competono nell’attuale tornata elettorale”.

C’è chi parla con i russi

È solo un passaggio della lunga conferenza stampa del presidente del Consiglio ma significativo per i suoi risvolti politici e le interpretazioni che ne verranno. Draghi sottolinea: “Il Paese che vedo oggi è forte, leale all’alleanza atlantica e che cresce economicamente, non posso fare previsioni su quello che succede. Non condivido la visione negativa di chi vede che il Piano nazionale di Ripresa così non va bene. C’è chi parla di nascosto con i russi, chi vuole togliere le sanzioni. C’è pure lui” in campagna elettorale, “ma la maggioranza degli italiani non lo fa e non lo vuole fare”. “Io guardo alla maggioranza degli italiani e al Governo”, conclude il premier dimissionario, “che ha avuto l’onore di presiedere”.

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