L’auspicio che le banche ritornino ad acquistare crediti fiscali. Questa la svolta che Confartigianato saluta con particolare interesse per portare avanti i progetti del Superbonus 110%. Resta il nodo dei crediti minori sui quali sono incagliate le piccole e micro imprese.
Superare le difficoltà
“Bene che, dopo un lungo impasse, le Commissioni Finanze e Bilancio del Senato abbiano approvato”, scrive la Confederazione, “un emendamento che modifica il sistema della responsabilità solidale in presenza di cessione del credito per il superbonus e per gli altri incentivi edilizi”.
Chiarire le responsabilità
Viene finalmente chiarito, sottolinea la Confartigianato, “che chi acquista i crediti, in primis le banche, non incorre in responsabilità, se non in caso di dolo o colpa grave”. Un passaggio importante che segna una schiarita nel percorso del Superbonus.
Banche e Crediti fiscali
“Con questa modifica”, evidenzia il Presidente di Confartigianato, Marco Granelli, “ci auguriamo che le banche riprendano ad acquisire i crediti fiscali in special modo quelli delle imprese sinora rimasti incagliati.
Si tratta di un primo passo che va nella giusta direzione per la ripresa del mercato dei lavori per l’efficienza energetica degli immobili, interventi quanto mai indispensabili considerata la grave crisi energetica in atto”.
Crediti di piccoli importi
Granelli auspica che l’Agenzia delle entrate, in tempi rapidi, aggiorni i contenuti della circolare n. 23 del 2022 con indicazioni chiare e semplici sui nuovi profili di responsabilità solidale. “Rimaniamo convinti”, sottolinea Granelli, “che la norma non risolverà tutte le situazioni incagliate, soprattutto quelle riferite ai credito di piccolo importo, per i quali serve un acquirente di ultima istanza con l’intervento di Poste e CDP”.
Il problema degli incagli
Confartigianato inoltre segnala che quello dei crediti incagliati per lavori incentivati dai bonus edilizia, “ha rappresentato e continua ad essere un grave problema per le imprese delle costruzioni. I continui interventi correttivi introdotti nella normativa”, ricorda il presidente della Confederazione, “avevano di fatto paralizzato il meccanismo delle cessioni del credito, con la conseguenza di depotenziare fortemente lo strumento dei bonus in edilizia e mettere a rischio migliaia di imprese che ad oggi non riescono a cedere il proprio credito maturato dopo aver praticato ai clienti lo sconto in fattura”.