Secondo l’Istituto Internazionale di Ricerca sulla Politica Alimentare, il 2022 si prospetta come un anno di crisi nutrizionale senza precedenti. Medici Senza Frontiere, che dal 1971 porta cure mediche e assistenza umanitaria nelle aree più colpite dalle emergenze, lancia l’allarme perché, dopo anni di progressi, anche se lenti, per mettere fine alla malnutrizione, stiamo tornando indietro.
Il cambio di rotta è iniziato con l’arrivo del Coronavirus. La pandemia globale ha peggiorato la situazione economica globale, ha colpito tutti i Paesi, infliggendo, però, i danni maggiori a quelli già in difficoltà. A questo si è aggiunta la guerra in Ucraina, uno dei principali fornitori di grano del mondo, tra le cause della grave insicurezza alimentare. Inoltre, le sanzioni economiche alla Russia hanno aumentato il prezzo di fertilizzanti, petrolio e gas, rendendo più costoso produrre cibo. Sommate tutte queste straordinarie circostanze, si prevede che entro la fine dell’anno 230 milioni di persona si troveranno in emergenza, ma al momento ci sono le risorse per aiutare solo 150 milioni di loro.
Allarme Nigeria: 100.000 bambini in ospedale per mancanza di cibo
In particolare, Medici Senza Frontiere fa sapere che nel Nord-Ovest della Nigeria è in corso una grave crisi nutrizionale, “un’emergenza in crescita ma ampiamente ignorata che sta minacciando la vita di decine di migliaia di bambini”. “Ci stiamo preparando a curare fino a 100.000 bambini malnutriti nel solo stato di Katsina e abbiamo anche ampliato la nostra risposta negli stati di Kebbi, Sokoto, Zamfara e Kano”, ha detto Michel-Olivier Lacharite, capo dell’intervento di emergenza di Msf. “Il periodo di magra del raccolto è iniziato, ma dobbiamo ancora arrivare al picco dei casi di malaria, che peggiorerebbe ancora di più le condizioni di salute e lo stato nutrizionale dei bambini”. Da una indagine condotta dall’equipe dell’organizzazione umanitaria condotto a giugno su oltre 36.000 bambini con meno di cinque anni, è risultato che più della metà dei bambini è malnutrita e quasi un quarto è gravemente malnutrito con necessità di cure urgenti.
Dimenticata dall’agenda ONU
Secondo la rivista specializzata “Africa”, “il ritardo nel garantire assistenza umanitaria nella Nigeria nord-occidentale è dovuto in parte al fatto che le Nazioni Unite non hanno incluso la regione nel loro piano di risposta umanitaria per l’anno in corso, concentrandosi invece, principalmente sulla situazione critica del nord-est. Di conseguenza, nonostante i bisogni siano ben noti, molte organizzazioni hanno difficoltà a dare seguito agli interventi sul campo e a garantire i finanziamenti necessari per assicurare un supporto salvavita nella Nigeria nord-occidentale.