venerdì, 15 Novembre, 2024
Economia

Bce. Tassi +0,75%. Nel 2023 crescita zero

Decisione unanime della Banca di Francoforte per riportare l'inflazione intorno al 2%

Per riportare l’inflazione sotto controllo il consiglio direttivo della Bce vota all’unanimità il rialzo dei tassi di interesse di 75 punti base. Ma la presidente Christine Lagarde avvisa subito che non sarà l’unico intervento per smorzare la domanda e proteggere l’area euro dal rischio di un persistente spostamento al rialzo delle aspettative di inflazione. “Occorreranno diversi meeting per riportare il tasso a un livello che ci permetta di tornare al target di inflazione” e lascia intendere che ce ne saranno almeno altri quattro. “Più siamo lontani ora dal tasso che ci riporterà al target di inflazione del 2% e maggiore è la necessità di aumenti dei tassi consistenti e rapidi. Questo non significa che sto impegnando la Bce a nuovi aumenti di 75 punti, ma decideremo di volta in volta”.
L’economia rallenta, sarà stagnazione o recessione
Secondo la Bce due sono gli scenari che ci attendono per il rallentamento dell’economia: stagnazione o recessione, ed è quest’ultima che la banca centrale europea vorrebbe evitare in tutti i modi. “Nello scenario base prevediamo una stagnazione nel quarto trimestre 2022 e nel primo trimestre 2023, ma nello scenario peggiore, che prevede un’interruzione totale delle forniture di gas russo, vediamo una recessione nel 2023”. Ipotesi, quella dello stop da parte di Putin, che la presidente non ritiene troppo peregrina: “Ci siamo quasi – ha detto in conferenza stampa –  c’è ancora un po’ di flusso che attraversa l’Ucraina. Ma in tale scenario prevediamo anche un razionamento in tutta l’area dell’euro e nessuna misura di compensazione tra la carenza di approvvigionamento di gas e altre fonti alternative di approvvigionamento. Lo scenario non prevede l’afflusso di gas proveniente dall’Asia né da altri produttori né tiene conto del Gnl che potremmo reperire dalla Norvegia e dagli Stati Uniti. Quindi – ha spiegato – è davvero uno scenario buio”.
Inflazione galoppante a causa della guerra
Secondo la stima rapida dell’Eurostat l’inflazione ha raggiunto il 9,1% ad agosto. I rincari dei beni energetici e alimentari, le pressioni della domanda in alcuni settori dovute alla riapertura delle attività economiche e le strozzature dell’offerta costituiscono ancora i fattori principali dell’incremento. A rafforzare le pressioni inflazionistiche pesano il deprezzamento dell’euro, i prezzi all’ingrosso del gas che restano straordinariamente alti anche se scendono quelli del petrolio e l’inflazione dei prezzi alimentari aumentata in agosto al 10,6%, riflettendo in parte l’aumento dei costi di input legati all’energia, le interruzioni degli scambi di materie prime alimentari e le condizioni meteorologiche avverse. Le pressioni sui prezzi, rileva Lagarde, “si stanno diffondendo in un numero sempre maggiore di settori. Di conseguenza, le misure dell’inflazione di fondo rimangono su livelli elevati e le ultime proiezioni dello staff vedono l’inflazione al netto di generi alimentari ed energia raggiungere il 3,9% nel 2022, il 3,4% nel 2023 e il 2,3% nel 2024”.
Negativi i mercati. Proteste di Codacons e Unione Consumatori
Immediate le reazioni del mercato azionario in calo più marcato nel pomeriggio dopo la decisione della Bce e delle nostre associazioni di consumatori. “Pessima notizia per chi ha un mutuo a tasso variabile. Considerando l’importo e la durata media di un mutuo, si tratta di un aumento della rata pari a 52 euro al mese. Una stangata annua pari a 624 euro”, ha commentato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, secondo il quale il carovita va affrontato soprattutto con le politiche fiscali e un accordo europeo per cambiare le regole del mercato energetico, più che con la politica monetaria della Bce. Un approccio che, però, non trova d’accordo Lagarde. “Le misure di bilancio” decise da alcuni Stati per mitigare gli alti prezzi dell’energia, secondo la presidente “dovrebbero essere temporanee e mirate alle famiglie e imprese più vulnerabili” in modo da “limitare i rischi di alimentare l’inflazione”.
Analisti prevedono un ottobre nero
Diversi analisti di mercato sottolineando il cambio di passo dell’istituto centrale nel rialzo appena votato, il maggiore della sua storia. Secondo Kaspar Hense, Senior Portfolio Manager, BlueBay Asset Management “la Banca Centrale continuerà con i rialzi, aumentando i tassi di altri 75 punti percentuali a ottobre. Riteniamo che il loro scenario di base sulla crescita sia ancora troppo ottimistico”. Per Michele Sansone, Country Manager di iBanFirst per l’Italia “la Bce potrebbe aumentare i tassi di interesse di almeno 50 punti base alla riunione di ottobre”.
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