Relativa, assoluta o qualificata? Secondo i sondaggi, la maggioranza dei voti andrà al Centrodestra ma non si sa con quale proporzione. In ogni caso il Centrodestra ha bisogno di una guida forte e autorevole, in grado di tenere a bada le diverse anime e anche le diverse persone. Tocca a chi guida il partito con più consenso questo compito. Per questo fa bene Giorgia Meloni a non ostentare sicumera, a dire che “non ci dorme la notte” e a pensare di formare una squadra di governo di alto profilo e di grande affidabilità e prestigio internazionale. Non è una passeggiata e Meloni dovrà avere pazienza e determinazione. Le continue e debordanti sortite di Salvini sono un elemento di disturbo e non lasciano presagire nulla di buono per l’eventuale futuro governo di Centrodestra. È bene sapere prima con chi si ha a che fare e attrezzarsi per tempo. Vincere le elezioni non basta. Bisogna mettersi in condizione di poter governare e non di vivacchiare riproducendo i vecchi mali della politica e del non-governo.
Se di trattasse di una maggioranza qualificata, sarebbe un trionfo senza precedenti che metterebbe il centrodestra nelle condizioni perfino di modificare la Costituzione senza dover ricorrere a referendum confermativi. Un’ipotesi che potrebbe mettere in allarme chi teme che la Carta che regola la nostra vita collettiva possa essere rimodellata tenendo conto solo di una parte, ancorché consistente, dell’elettorato.
Il secondo scenario è quello di una maggioranza che superi il 50% dei seggi nei due rami del Parlamento. Il Centrodestra sarebbe “condannato” a governare senza alibi e dovrebbe mostrare la sua capacità di affrontare i terribili problemi che, soprattutto nei prossimi mesi, incombono sull’Italia. Non sarebbe comunque facile, visti i contrasti su punti qualificanti del programma che ci sono tra Meloni, Salvini e Berlusconi.
Il terzo scenario è quello di un Centrodestra che conquista un’ampia maggioranza ma solo relativa e che quindi da solo non ha i voti sufficienti in Parlamento. In questo caso si aprirebbe una fase di instabilità in cui ci potrebbe essere un rimescolamento e un riposizionamento delle forze politiche con imprevedibili coalizioni.
C’è, infine, un quarto scenario: il Centrodestra conquista la maggioranza assoluta solo in un ramo del Parlamento. Si aprirebbe una fase confusa piena di tensioni politiche: legittimato in una Camera il Centrodestra sarebbe costretto a cercare alleanze per governare anche l’altra e questo aprirebbe un mercanteggiamento sui programmi e sui ruoli che non fa ben sperare.
In ogni caso il Centrodestra, alla luce della campagna elettorale cui assistiamo, ha sempre più bisogno di una guida forte e autorevole, in grado di tenere a bada le diverse anime e anche le diverse persone. Tocca a chi guida il partito con più consenso questo compito. Per questo fa bene Giorgia Meloni a non ostentare sicumera, a dire che “non ci dorme la notte” e a pensare di formare una squadra di governo di alto profilo e di grande affidabilità e prestigio internazionale. Non è una passeggiata e Meloni dovrà avere pazienza e determinazione. Le continue e debordanti sortite di Salvini sono un elemento di disturbo e non lasciano presagire nulla di buono per l’eventuale futuro governo di centrodestra. È bene sapere prima con chi si ha a che fare e attrezzarsi per tempo. Vincere le elezioni non basta. Bisogna mettersi in condizione di poter governare e non di vivacchiare riproducendo i vecchi mali della politica e del non-governo.