“A 40 anni dal suo efferato assassinio, questa occasione sottolinea quel che tante volte è stato affermato sulla figura di Giorgio Ambrosoli. E’ stato indicato come esempio di virtu’ civiche. Il suo comportamento e’ stato definito, a buon diritto, quello di un eroe.
E’ stato insignito, difatti, della Medaglia d’oro al valor civile, massimo riconoscimento della Repubblica. Come per altre figure di riferimento del nostro Paese, credo che, alla base del suo comportamento, vi fosse la coscienza della propria dignità personale; e di quella del proprio ruolo, professionale e di responsabile di un compito affidatogli dalla Repubblica”.
Cosi’ il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento in occasione della VII edizione del Premio Giorgio Ambrosoli. “II Premio Ambrosoli rappresenta – proprio per questo – un messaggio e un’occasione per riflettere. Ritrarsi dalle proprie responsabilità, fingere di non vedere, non e’ un comportamento neutrale: al contrario costituisce un obbiettivo e concreto aiuto all’illegalità e a chi la coltiva”, osserva il capo dello Stato.
“Assicurare il rispetto della legalità è certamente compito dell’ordinamento dello Stato e delle sue istituzioni ma il contributo che proviene dalla diffusione della cultura della legalità e della responsabilità è decisivo.
Il coinvolgimento attivo della societa’ produce una rete di protezione essenziale in aggiunta, naturalmente, a quella che lo Stato deve assicurare: quella rete di protezione che Giorgio Ambrosoli non incontro’. Il nostro – sottolinea Mattarella – è un Paese pieno di energie e di presenze positive, è sano, malgrado le zone d’ombra, i suoi tanti problemi e le lacune che si riscontrano al suo interno.
Milano esprime, in alto grado, queste capacità positive della società civile. Giorgio Ambrosoli si era formato in questa cultura di Milano e ne rappresenta una figura emblematica. Ma il valore della sua esperienza e della sua vita e’ di carattere nazionale e la Repubblica conserva la sua memoria con ammirazione e con riconoscenza”, conclude.