mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Economia

Il turismo non frena il rallentamento della ripresa economica

La ripresa dei flussi turistici di questa estate non è stata sufficiente ad evitare il rallentamento della ripresa. E con l’esaurirsi della stagione turistica, le aspettative delle piccole e medie imprese del commercio, del turismo e dei servizi tornano a peggiorare. Una su tre, il 32%, prevede di chiudere il secondo semestre con il fatturato in calo rispetto allo stesso periodo del 2021. Solo il 18%, invece, stima una crescita. È quanto emerge da una rilevazione condotta da SWG per Confesercenti su una platea di imprenditori associati attivi nel commercio, nel turismo e dei servizi, per valutare attese e prospettive delle PMI del terziario in occasione del rinnovo della legislatura.

A pesare sui fatturati, segnalano gli imprenditori, è stato sono soprattutto il boom dei costi energetici – indicato dal 28% degli intervistati – e dell’inflazione (22% delle indicazioni). Ma il 26% indica, tra i fattori di freno, anche l’onda lunga del Covid19 e i numeri dei contagi, che non permettono una normalizzazione dei consumi.   Al nuovo Parlamento, dunque, chiedono di affrontare la fase difficile in arrivo: il 31% degli imprenditori segnala la necessità di intervenire per contrastare l’inflazione e gli effetti della corsa degli energetici, con sostegni mirati per famiglie e imprese. E poi di riprendere a lavorare per sciogliere i nodi che hanno trattenuto la crescita italiana negli ultimi venti anni.

A partire dalla questione fiscale, che per il 45% degli imprenditori dovrebbe essere in cima all’agenda dei partiti nella prossima legislatura, ed il lavoro, indicato dal 42%. Seguono, a breve distanza, – il 29 ed il 28% – le quote di imprenditori che chiedono di inserire tra i temi prioritari rispettivamente PNRR e infrastrutture e semplificazione burocratica.   Tra le altre risposte, si rilevano il credito – indicato dal 7% – ma anche diverse segnalazioni che non raggiungono delle percentuali valutabili singolarmente ma che indicano dei temi: eliminare gli interessi delle cartelle esattoriali, pensioni dignitose, sgravi fiscali per assumere, ambiente, riforma della magistratura, mobilità green.   Passando all’analisi dei tre macro-comparti presi in esame – Turismo Ricettività e Pubblici Esercizi (HORECA), Commercio, Servizi – si colgono però alcune differenze significative: i temi del fisco e di infrastrutture e PNRR sono più sentiti dagli imprenditori della distribuzione commerciale (rispettivamente 46% e 31% di rispondenti). Per attività ricettive e pubblici esercizi c’è una richiesta sopra la media di interventi per il lavoro (44%) e semplificazione burocratica (34%). A preoccuparsi dell’aumento dei costi energetici e dell’inflazione, invece, sono soprattutto gli imprenditori dei servizi (34%).   Per quanto riguarda il Fisco, le indicazioni degli imprenditori convergono con decisione (78%) su una riforma del sistema, che alleggerisca gli oneri sia sul fronte del prelievo sia su quello degli adempimenti. Presente anche il tema del superamento dell’acconto fiscale: una proposta portata avanti da anni da Confesercenti, e che raccoglie il 29% delle risposte, ma c’è anche un 26% che chiede l’abolizione definitiva dell’Irap.   Un imprenditore su quattro – il 25% esatto – vuole invece la pace fiscale e la rottamazione delle cartelle esattoriali, mentre il 10% aggiunge ai desiderata l’ampliamento dei limiti attuali del regime forfettario. La questione fiscale resta centrale anche nelle politiche per il rilancio dell’occupazione e dei salari.   Pure in questo caso, infatti, le indicazioni degli imprenditori convergono in larghissima maggioranza sulla necessità di un taglio del cuneo fiscale che venga avvertito da imprese e lavoratori. Segue, nell’agenda per il lavoro delle imprese, un altro intervento fiscale: la detassazione degli aumenti salariali, indicata dal 36% degli imprenditori. Il 29% vuole invece un maggiore impegno nel contrasto della contrattazione privata.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Centinaio: “15 milioni per valorizzare prodotti Made in Italy”

Redazione

Come si salva l’Italia? Turismo, investimenti, export e aiuti

Maurizio Piccinino

Turismo in ripresa, ma livelli pre-pandemia ancora lontani

Redazione

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.