sabato, 16 Novembre, 2024
Attualità

La morte di Piero Angela. Il  piacere del sapere contro l’oscurantismo

Ha inventato la divulgazione scientifica in Tv, ne è stato il campione assoluto e ha reso accessibile a tutti concetti complessi scrivendo una pagina storica  dell’evoluzione culturale e sociale del nostro Paese. Ha sfruttato tutte le risorse comunicative della televisione per esemplificare concetti scientifici complessi dimostrando che il sapere può e deve essere messo alla portata dei cittadini perché la conoscenza scientifica non è un optional ma dovrebbe essere considerata un diritto della persona umana del Terzo Millennio.

Prima di lui, il maestro Alberto Manzi, negli anni Sessanta, aveva portato l’istruzione popolare nelle case di gente semplice che, guardando il televisore, cominciò ad emanciparsi dall’ analfabetismo. Il programma Non è mai troppo tardi, trasmesso in fascia preserale, per permettere ai lavoratori di poterlo seguire, contribuì a diffondere la conoscenza della lingua italiana  e a unificare un Paese, pieno di sacche di arretratezza.

Piero Angela ha fatto il passo successivo: rendere la scienza patrimonio di tutti e non solo degli addetti ai lavori. Lo ha fatto usando un linguaggio semplice ma non approssimativo, preciso non noioso né pedante e spesso anche divertente. Ha sfruttato tutte le risorse comunicative della televisione per esemplificare concetti scientifici complessi dimostrando che il sapere può e deve essere messo alla portata dei cittadini perchè la conoscenza scientifica non è un optional ma dovrebbe essere considerata un diritto della persona umana del Terzo Millennio.

E già, perchè senza la conoscenza scientifica trionfa l’oscurantismo, impazzano stregoni e ciarlatani, si diffonde l’irrazionalismo che si porta dietro anche scelte politiche dissennate. Ha poco senso che la scienza vada avanti se grandissima parte della popolazione non ne conosce le acquisizioni principali. Si rischia di creare una spaccatura tra un élite di specialisti, cultori della materia e una massa di disinformati: una spaccatura che cresce sempre di più visti i ritmi vorticosi dell’evoluzione scientifica e tecnologica. La divulgazione cerca di colmare questo solco, rende le persone più consapevoli del mondo in cui vive. Ricordando a tutti.

il monito di Ulisse nella Divina Commedia: Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”.

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