Chiunque vinca il 25 settembre, avrà pochissimo tempo per prendere in mano il timone dell’Italia e affrontare i marosi dell’autunno. Per questo ci si augura che vinca una coalizione coesa, forte e con idee chiare sul da farsi. Il problema più grave è la difficoltà delle famiglie a far fronte all’aumento dei prezzi generalizzato. Si deve evitare di innescare la spirale prezzi-salari che si rincorrono tra loro provocando un’inflazione senza controllo. Per evitare questa sciagurata ipotesi c’è una sola strada: l’accordo tra governo e parti sociali, von un patto concordato in cui tutti gli attori si impegnano a fare la loro parte.
I partiti sono ora impegnati nella composizione delle alleanze e delle liste I programmi verranno dopo. E si spera che siano concreti e realistici. Ha fatto bene la leader del centrodestra Meloni a chiedere ai suoi alleati di evitare di fare promesse che non si possono mantenere. Perchè governare non sarà una passeggiata.
I dati economici sono in chiaroscuro. Da un lato abbiamo una crescita molto buona, superiore alle attese, dati i tempi duri e la guerra. L’Italia fa meglio della Germania e della Francia anche nel 2022, dopo il balzo del 6,5% registrato l’anno scorso. Draghi lascia una buona eredità ai suoi successori.
Ma la minaccia più grossa è l’inflazione, gonfiata a dismisura dai costi dell’energia.. E’ un male comune a tutto l’Occidente, Stati Uniti inclusi. Per questo le banche centrali sono corse ai ripari alzando i tassi e cercando di frenare la circolazione del denaro. Ma la ricetta monetaria non cura il male, evita solo che possa esplodere.
La terapia necessaria è complessa perchè ben poco si può fare sui prezzi dell’ energia influenzati dalla guerra. Si possono tassare gli extraprofitti e Draghi lo ha già fatto. Si possono imporre tetti ai prezzi del gas come chiesto dall’Italia da ormai 5 mesi. Ma il problema grave è la difficoltà delle famiglie a far fronte all’aumento dei prezzi generalizzato. Si deve evitare di innescare la spirale prezzi-salari che si rincorrono tra loro provocando un’inflazione senza controllo.
Per evitare questa sciagurata ipotesi c’è una sola strada: l’accordo tra governo e parti sociali, von un patto concordato in cui tutti gli attori si impegnano a fare la loro parte. Gli imprenditori non devono scaricare sui prezzi finali tutto il peso dell’inflazione evitando anche aumenti del tutto ingiustificati. I sindacati devono gestire con moderazione le pressioni per un aumento generalizzato delle retribuzioni. Il governo deve attivare tutti gli strumenti che ha disposizione, soprattutto quello fiscale, per assicurare ai cittadini meno abbienti una rete di protezione.
Su questo tema sarebbe interessante sapere quali sono le idee dei partiti e delle coalizioni.