Il 12 dicembre è in programma un’assemblea straordinaria convocata dalla FIGC per la modifica dello statuto, al fine di proporre una riforma dei campionati di calcio basata su tre pilastri: solvibilità di sistema, stabilità finanziaria e contenimento dei costi. “Abbiamo 60 giorni per convocare l’assemblea, l’11 ottobre si terrà il Consiglio federale per la convocazione”. L’ha annunciato il presidente della Figc, Gabriele Gravina, durante la conferenza stampa successiva al consiglio federale. “Lì stabiliremo chi ha voglia di cambiare il mondo del calcio. È arrivato il momento di uscire da forme di arroccamento”. Intanto, Gravina ha consegnato ai consiglieri il documento aggiornato sui criteri relativi alle Licenze Nazionali per l’ammissione ai campionati professionistici per le prossime tre stagioni sportive.
Annunciando che il manuale verrà posto in votazione nella prossima riunione utile del Consiglio, Gravina ha ribadito alcuni punti cardine in argomento:
- vi è un’esigenza generalizzata di porre in essere interventi strutturali per mettere in evidenza il sistema;
- la competenza ad adottare le Licenze Nazionali è di esclusiva prerogativa del Consiglio Federale;
- il percorso di condivisione con le componenti federali è stato avviato correttamente: si sono già svolte due riunioni e c’è disponibilità nel proseguirle nelle prossime settimane;
- fermo restando il rispetto anche delle norme contenute dal Codice della Crisi di Impresa entrato in vigore lo scorso 15 luglio, le Licenze dovranno essere adottate nel rispetto di tre fondamentali principi: solvibilità, stabilità finanziaria e contenimento dei costi;
- il richiamo tout court alle normative internazionali non può significare coincidenza tra Licenze Nazionali e Licenze Uefa perché nel nostro Paese il sistema delle Licenze deve rispondere anche a criteri individuati dal legislatore statale;
- le Licenze dovranno tener conto di quanto rappresentato dalla Covisoc nelle sue comunicazioni. “Dobbiamo lavorare in una logica di sistema per mettere in sicurezza il calcio italiano – ha concluso Gravina – con tre pilastri: solvibilità di sistema, stabilità finanziaria e contenimento dei costi. Dobbiamo rientrare nei ranghi, prendere coscienza di poter spendere quello che si ha, altrimenti corriamo il rischio default in tempi molto rapidi”.