domenica, 17 Novembre, 2024
Economia

Aiuti bis. Domani Governo-sindacati. 12 mld e ipotesi taglio Iva

Via libera a misure emergenziali come il decreto Aiuti bis ma niente salario minimo o taglio del cuneo fiscale. Il Governo in carica potrà agire solo nel perimetro ristretto degli affari correnti. Niente grandi riforme ad iniziare da quella previdenziale, del lavoro e salari. Su un crinale scosceso e con poche garanzie di portare tutto a termine, si muoverà l’incontro previsto per domani alle 10 a palazzo Chigi tra Governo e sindacati. Confronto circoscritto attorno al Piano di Aiuti bis, che prevede miliardi pronti ad essere varati entro la prima settimana di agosto.

L’impegno del Governo

Il Decreto conterrà nuove misure urgenti per fronteggiare la crisi energetica ed il caro prezzi dovuto all’inflazione, che sta piegando famiglie e imprese. Cgil, Cisl e Uil vaglieranno assieme ai ministri in carica il pacchetto di misure da realizzare. il Governo e il premier Mario Draghi si erano impegnati a convocare le parti sociali prima che cadesse il Governo, ora l’Esecutivo è stato abbattuto, e quindi c’è una accelerazione.

I sindacati poi le Associazioni

Nell’ultimo vertice, era il 12 luglio, quando nel lasciare Palazzo Chigi i sindacati sollecitavano scelte incisive, rapide e chiedevano con toni diversi di fare presto per arginare l’avanzata dei prezzi al rialzo, iniziando dal rendere più pesanti i salari. Draghi aveva incontrato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri, assicurando che di temi più complessi e divisivi, avrebbe incontrato il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, e le Associazioni di categoria, cosa che poi è avvenuta. La crisi di Governo però ha riportato tutto indietro.

Nuovi Aiuti da 10-12 miliardi

Il vertice di domani quindi vedrà i sindacati in ansia per l’addensarsi dei problemi e il Governo senza pieni poteri.
Si potrà discutere di una parte della crisi, ossia delle misure da inserire nel decreto Aiuti bis. Ma c’è incertezza sulle cifre, il 12 luglio si era indicata una somma sui 10 miliardi, per affrontare le emergenze del caro bollette, e dei prezzi dell’energia. Una cifra che per i sindacati non era sufficiente a coprire le difficoltà ma era un inizio positivo. D’altronde il Governo e il premier non avevano nessuna intenzione di procedere a scostamenti di bilancio. O almeno in questa fase. Inoltre i tecnici del ministero dell’Economia e delle finanze in una aggiornamento delle misure da coprire avevano individuato risorse tra i 12 e i 13 miliardi. Somme che prevedevano l’impegno del Salario minimo, ipotesi ora accantonata. Argomento indicato nei giorni scorsi con priorità assoluta. Così come non ci sarà in agenda il taglio del cuneo fiscale, e dove indirizzare le somme risparmiate. Si discuterà quindi di potere d’acquisto dei redditi da lavoro e pensioni e come contenere una inflazione al 9%.

Le ipotesi, nuovo Bonus e Iva

Tra le questioni in discussione quella del rinnovo del Bonus di 200 euro per un altro mese. In pratica il possibile raddoppio della somma emergenziale, che nella prima versione erogata nei giorni scorsi era costata 6,8 miliardi di euro, concessa ad una vasta platea di lavoratori e pensionati, a 31 milioni di italiani con reddito sotto i 35 mila euro.
Altra ipotesi quella di un taglio dell’IVA su alcuni beni di largo consumo. In campo diverse proposte, tra cui quella del Ministro Renato Brunetta, con un taglio dell’Iva sui prodotti alimentari e dei beni di prima necessità. Incentivi, Bonus e tagli ruotano attorno all’extragettito che lo Stato ha incassato sugli energetici.

Ciò che resta fuori

Palazzo Chigi affronta quindi la crisi solo per alcuni aspetti emergenziali, i grandi temi resteranno fuori, come il caso della riforma della previdenza, e come sottolineato la revisione del Salario minimo. Resterà fuori la discussione avviata dal Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, che aveva annunciato la proposta di un salario minimo soddisfacente per settore, ossia da agganciare ai principali contratti di comparto. Secondo la Riforma Orlando si poteva integrare nel provvedimento tutta una serie di misure agevolative come un taglio del cuneo fiscale e una decontribuzione per le assunzioni stabili; unite a forme di premialità che erano già state condivise con Cgil, Cisl e Uil.

Taglio accise prorogato

Il premier dimissionario dopo l’incontro del 27 luglio con i leader sindacali vedrà per fine mese le associazioni datoriali. L’ipotesi che ha preso consistenza è quella di puntare su un’estensione temporale delle soluzioni già messe in campo dai provvedimenti precedenti. Ne è già una anticipazione il fatto che il taglio delle accise su benzina e gasolio è stato già prorogato al 21 agosto. Sulla riduzione riduzione dell’Iva sui beni del carrello della spesa, c’è da annotare l’iniziativa della vice ministra dell’Economia Laura Castelli, sulla possibilità di azzerare l’Iva su pane e pasta e ridurla dal 10 al 5% su carne e pesce.

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