Tacciano le armi, negoziato subito. È l’appello della Cgil presentato in diverse piazze italiane per chiedere: “una conferenza internazionale di pace”. Le parole d’ordine lanciate sabato dalla Rete italiana Pace e
Disarmo insieme ad una ampia coalizione di reti, movimenti, associazioni, sindacati, studenti e giovani per la giornata nazionale di mobilitazione per la pace in tutte le città italiane.
La guerra in Europa
“L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa”, si illustra nell’appello, “ed ha già fatto decine di migliaia di vittime e si avvia a diventare un conflitto di
lunga durata con drammatiche conseguenze per la vita e il futuro delle popolazioni ucraine, ma anche per l’accesso al cibo e all’energia di centinaia di milioni di persone, per il clima del pianeta, per
l’economia europea e globale.
Siamo e saremo sempre dalla parte della popolazione civile, delle vittime della guerra in Ucraina e dei pacifisti russi che si battono per porre fine all’aggressione militare”.
Una soluzione della crisi “Questa guerra va fermata subito e va cercata una soluzione negoziale”, sollecita la Cgil, “ma non si vedono sinora iniziative politiche né da parte degli Stati, né da parte delle istituzioni internazionali e multilaterali che dimostrino la volontà di cercare una soluzione politica alla crisi”.
Europa e Onu i riferimenti Per la Cgil occorre che “il nostro paese, l’Europa, le Nazioni Unite operino attivamente per favorire il negoziato”, prone il sindacato, “e avviino un percorso per una conferenza internazionale di pace che, basandosi sul concetto di sicurezza condivisa, metta al sicuro la pace anche per il futuro” Fermare l’escalation militare.
“Le armi non portano la pace”, scrive il sindacato di Maurizio Landini, “ma solo nuove sofferenze per la popolazione. Non c ‘è nessuna guerra da vincere: noi invece vogliamo vincere la pace, facendo tacere le armi e portando al tavolo del negoziato i rappresentanti del governo ucraino, di quello russo, delle istituzioni internazionali”.
Promuovere il negoziato “La popolazione italiana”, conclude l’appello della Cgil, “nonostante sia sottoposta a una massiccia propaganda, continua ad essere contraria al coinvolgimento italiano nella guerra e a chiedere che si facciano passi concreti da parte del nostro governo e dell’Unione Europea perché sia ripresa con urgenza la strada dei negoziati. Questo sentimento maggioritario nel paese è offuscato dai media mainstream ed è non rappresentato nel Parlamento. Occorre dargli voce perché possa aiutare il Governo a cambiare politica ed imboccare una strada diversa da quella attuale”.