lunedì, 30 Dicembre, 2024
Politica

Il centrodestra fa perno su Meloni. Ora la sfida su programmi e persone

Necessaria una classe dirigente capace di esprimere progetti per il futuro

È già corsa elettorale tra i partiti per le elezioni del 25 settembre. Iniziano le interviste, i talk show televisivi diventano il teatro di polemiche e scontri personali. Si dirà che è normale, il dibattito si accende in vista della chiamata alle urne. L’Italia di oggi però vive tempi eccezionali per difficoltà, per i nodi che arriveranno al pettine, per i problemi insoluti. Bisogna avvicinarsi ai temi come lavoro, sviluppo, ambiente, sociale, con molta attenzione perché le proposte dovranno valere per affrontare problemi seri e imminenti.

Il valore dei programmi

Noi insistiamo da tempo, nel ricordare che la politica è fatta di persone, idee e programmi. Di progetti, scelte ed attuazioni. Il Centrodestra oggi torna unito e determinato, può fare bene all’Italia se saprà interpretare i cambiamenti e le esigenze della società. L’impegno di Giorgia Meloni è quel valore aggiunto nel rendere possibile un Governo autorevole e consapevole delle difficoltà che arriveranno nei prossimi mesi. Servono obiettivi semplici e chiari. C’è necessità di proposte che sappiano far leva sul quello spirito popolare di una Italia che vuole essere protagonista del suo futuro, che sappia fare sacrifici per un bene comune. C’è da auspicare che i leader di Centrodestra siano consapevoli che bisogna favorire quella fioritura di proposte, di esperienze capaci di unire e dar vita a un grande progetto di rilancio Nazionale.

La squadra vincente

Nella politica e nelle leadership di qualsiasi settore c’è oggi maggiore necessità di competenza e ruoli innovativi. Confidiamo che i vertici dei partiti sapranno scegliere in primo luogo i loro staff, che siano promotori nel creare squadre affiatate e vincenti. Servono persone che sappiano indicare scelte riformatrici e incisive. Gli esempi illustri che ci arrivano dal passato non mancano. Ne citiamo due, la tenacia di un politico come Carlo Donat-Cattin che riuscì a mettere in campo riforme virtuose nella sanità e nel lavoro. Così l’eccezionale impegno per le riforme in urbanistica, lavori pubblici ed edilizia popolare, di Fiorentino Sullo. Abbiamo citato due esponenti della ex Dc (del nord e del sud ) degli anni ‘60 e ‘70 perché furono protagonisti coraggiosi, (e anche contrastati) in un momento difficile della storia nazionale, ma riuscirono con impegno corale, a portare l’Italia dalla crisi al boom economico. Il lavoro dei partiti era accompagnato in tutti i settori da quello sociale a quello economico, da personalità che sapevano dare indicazioni ragionate e incisive. Erano gli anni in cui i partiti e le classi dirigenti, parlamentari e ministri avevano squadre autorevoli, Centri studi con uomini illustri e giovani talenti, nell’indicare le strade riformatrici giuste per lo sviluppo e le politiche sociali.

Discutiamo sul futuro

La campagna elettorale sia l’occasione per i partiti di dare spazio ai temi della crescita, dell’economia e del lavoro. Ci saranno mesi difficili, perché chi avrà il consenso degli italiani, dovrà affrontare e risolvere problemi difficili, in buona parte imprevedibili. Siamo sotto il cielo di avvenimenti geo politici complessi, se vogliamo dire la parola giusta anche pericolosi per le minacce che si potrebbero innescare. Il Centrodestra inizi da subito nel dare spazio ai programmi e alle personalità che dovranno dare risposte alla società italiana e anche alle istituzioni europee. I programmi vanno messi sui binari giusti per farli arrivare e comprendere ai cittadini. Di improvvisazione ne abbiamo avuta già troppa. È ora di cambiare e lo spazio oggi c’è.

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