Oggetto del ciclo di seminari promosso dall’Osservatorio politiche urbane territoriali del Cnel l’analisi del tema della prossimità declinato in tutte le sue forme, per trovare soluzioni da portare al decisore politico e alla società civile al fine di affrontare la complessa sfida delle grandi transizioni. Tema, infatti, del quinto incontro, che si è svolto nella cornice di Villa Lubin, è stato “Digital Twins, Big Data e Artificial Intelligence: prospettive di gestione dei processi edilizi e territoriali nella transizione digitale ed ecologica”, introdotto dai saluti del presidente Tiziano Treu.
“Le grandi trasformazioni hanno un impatto forte sulla vita delle persone ma anche sull’assetto del territorio e delle nostre città”, ha detto Saverio Mecca, coordinatore dell’Osservatorio politiche urbane territoriali del Cnel. Nell’insieme i seminari hanno raccolto almeno 90 voci di tutta la società civile, non solo l’università che ha la funzione della ricerca, ma anche del terzo settore e delle associazioni e ne emerge un quadro di grande complessità”.
“Il quinto seminario che ha come tema la digitalizzazione – ha aggiunto – propone una riflessione su come la complessità dei problemi che abbiamo da risolvere nelle transizioni, soprattutto quelle ambientali, richiedano oggi degli strumenti adeguati che sappiano trattare la complessità e che soprattutto sappiano sfruttare la grande quantità di dati e informazioni che oggi la società produce, ma che ancora non sono sufficientemente utilizzati per conoscere e risolvere i nostri problemi”.
Mecca ha poi spiegato che alcuni interventi particolarmente significativi costituiranno delle proposte che il Cnel potrà fare al Parlamento, perché è nelle sue funzioni, ma anche alla società civile. “Tutti parlano di grandi risorse, nell’ambito del Pnrr, da dedicare al recupero del patrimonio immobiliare e della sua messa in sicurezza, ma la gestione del territorio è notizia di ogni giorno, dal monitoraggio dei ghiacci al problema degli acquedotti fino alle infrastrutture. Ogni giorno viviamo di queste criticità infrastrutturale che hanno delle ricadute quotidiane”.
“Ci siamo presi questo compito e lo facciamo volentieri perché il Cnel è la casa delle riflessioni e del confronto, alla fine faremo sintesi con il contributo di tutti coloro che hanno partecipato e – ha sottolineato – avremo fatto un lavoro buono se riusciremo a tradurre queste proposte in un documento da consegnare al decisore politico. Immagino che i partiti già in autunno cominceranno a scrivere i loro programmi elettorali e a misurarsi con le proposte concrete per disegnare il Paese del futuro. Abbiamo un paese che ha risorse fantastiche ma che paga troppo spesso dei ritardi strutturali”.