domenica, 22 Dicembre, 2024
Economia

In Italia nel 2018 spesi 1,7 mld in meno per acquisto auto

in Italia nel 2018 sono stati spesi 38,2 miliardi di euro per acquistare nuove automobili, 1,7 miliardi in meno rispetto al 2017 (-4,2%). E’ la stima del Centro Studi Fleet&Mobility, elaborata sulla base dei dati ufficiali delle immatricolazioni. Il 57% degli acquisti (pari a quasi 21,6 miliardi) e’ stato effettuato dai privati, segmento che include anche le Partite IVA individuali, con un decremento sull’anno precedente di 321 milioni di euro (-1,5%), con un prezzo medio netto di acquisto pari a 19.702 euro in aumento dell’1% rispetto al valore del 2017. La domanda dei noleggiatori e’ diminuita del 2%, passando da 8,8 miliardi del 2017 a 8,6 miliardi del 2018 e rappresenta il 22% del totale. Il prezzo medio netto di acquisto dei noleggiatori e’ pari a 19.742 euro in contrazione del 2,6% rispetto al prezzo del 2017, che era di 20.265 euro. Tale risultato e’ stato determinato principalmente dalla maggiore penetrazione del noleggio a lungo termine verso i privati. Inoltre, ha avuto un notevole peso anche l’incremento delle auto-immatricolazioni ad uso noleggio di vetture destinate alla vendita a km0, da parte di case e concessionarie.

Le societa’, che coprono il 21% del mercato, hanno acquistato auto per 8 miliardi, con una contrazione di 1,2 miliardi di euro (-13%) e un prezzo medio netto di acquisto pari a 20.425 euro (-4%). Il canale societa’ ormai rappresenta piu’ le auto-immatricolazioni (75% del totale segmento) che non gli acquisti realmente riconducibili a societa’. “La flessione in valore del 4% (rispetto al -3% in volume) non dice tutto degli sforzi fatti dall’offerta per aiutare le vendite – spiega Pier Luigi del Viscovo, direttore del Centro Studi Fleet&Mobility. Gia’ considerando l’adeguamento dei listini all’inflazione, il gap reale valore/volume e’ di due punti percentuali, a cui bisogna aggiungere il fatto che quasi tutto il calo dei volumi (66.000 auto) si e’ concentrato sulle utilitarie (-57.000 vetture di segmento A e B): poiche’ sono macchine di valore medio basso, l’impatto sul valore e’ stato inferiore, ma neutralizzato dai forti sconti praticati. (Italia).

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