in Italia nel 2018 sono stati spesi 38,2 miliardi di euro per acquistare nuove automobili, 1,7 miliardi in meno rispetto al 2017 (-4,2%). E’ la stima del Centro Studi Fleet&Mobility, elaborata sulla base dei dati ufficiali delle immatricolazioni. Il 57% degli acquisti (pari a quasi 21,6 miliardi) e’ stato effettuato dai privati, segmento che include anche le Partite IVA individuali, con un decremento sull’anno precedente di 321 milioni di euro (-1,5%), con un prezzo medio netto di acquisto pari a 19.702 euro in aumento dell’1% rispetto al valore del 2017. La domanda dei noleggiatori e’ diminuita del 2%, passando da 8,8 miliardi del 2017 a 8,6 miliardi del 2018 e rappresenta il 22% del totale. Il prezzo medio netto di acquisto dei noleggiatori e’ pari a 19.742 euro in contrazione del 2,6% rispetto al prezzo del 2017, che era di 20.265 euro. Tale risultato e’ stato determinato principalmente dalla maggiore penetrazione del noleggio a lungo termine verso i privati. Inoltre, ha avuto un notevole peso anche l’incremento delle auto-immatricolazioni ad uso noleggio di vetture destinate alla vendita a km0, da parte di case e concessionarie.
Le societa’, che coprono il 21% del mercato, hanno acquistato auto per 8 miliardi, con una contrazione di 1,2 miliardi di euro (-13%) e un prezzo medio netto di acquisto pari a 20.425 euro (-4%). Il canale societa’ ormai rappresenta piu’ le auto-immatricolazioni (75% del totale segmento) che non gli acquisti realmente riconducibili a societa’. “La flessione in valore del 4% (rispetto al -3% in volume) non dice tutto degli sforzi fatti dall’offerta per aiutare le vendite – spiega Pier Luigi del Viscovo, direttore del Centro Studi Fleet&Mobility. Gia’ considerando l’adeguamento dei listini all’inflazione, il gap reale valore/volume e’ di due punti percentuali, a cui bisogna aggiungere il fatto che quasi tutto il calo dei volumi (66.000 auto) si e’ concentrato sulle utilitarie (-57.000 vetture di segmento A e B): poiche’ sono macchine di valore medio basso, l’impatto sul valore e’ stato inferiore, ma neutralizzato dai forti sconti praticati. (Italia).