“Tutti i dati ci dicono che l’Italia non sia un paese a misura di giovani, anche il nostro è oggetto di emigrazione giovanile e i tanti che non sono partiti sono rimasti sospesi: né adulti né giovani, non economicamente autonomi. È sbagliato però pensare che il disagio derivi solo dal punto di vista economico”. Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, intervenendo alla presentazione del Rapporto 2018 della Fondazione Bruno Visentini. “Il prevalere demografico dei non giovani, sfavorisce le politiche sociali per i giovani. Istruzione e cultura, formazione professionale e recupero della politico sono temi fondamentali per chi vuole fare concretamente qualcosa per i giovani”, ha aggiunto.
Per il sottosegretario sulle politiche giovanili “lo Stato non ha dato grande prova di sé negli ultimi anni, c’è stato un venir meno del programmare, ora occorre avviare iniziative più articolate sul territorio e decisiva sarà la riforma del ministro dell’Istruzione, anche la riforma dello sport e non si deve escludere un ritorno alla leva, non militare ovviamente”. Giorgetti ha assicurato che da parte del governo ci sarà “un rilancio degli investimenti, ai cambiamenti del mercato del lavoro si deve replicare con maggiore stabilità sociale, i cambiamenti implicano uno sforzo di riforma di lavoro comune, tra istituzioni e imprese”. Infine, si dice “cauto sul disegno di ristrutturazione e redistribuzione dall’alto”. (Italpress).