sabato, 16 Novembre, 2024
Economia

Sisma: Unioncamere gestirà i fondi di turismo e cultura

A gestire gli incentivi, ed i relativi bandi, per le imprese di turismo, cultura, sport e inclusione previsti dal Piano nazionale complementare per le aree sisma 2009 e 2016, sarà Unioncamere. Lo prevede la convenzione siglata ieri dal presidente di Unioncamere, Andrea Prete, dal Commissario straordinario per la ricostruzione nei territori interessati dal sisma del 2016, Giovanni Legnini, e dal responsabile della Struttura di Missione per la ricostruzione e lo sviluppo dei territori colpiti dal sisma 2009, Carlo Presenti.   “Ringraziamo in particolare il Commissario Legnini per averci consentito di dare il nostro apporto al rilancio economico delle aree colpite dai due terremoti del centro Italia – sottolinea il presidente di Unioncamere, Andrea Prete -.

Grazie alle misure previste e all’affiancamento delle Camere di commercio di questi territori siamo convinti che si potrà innescare un percorso di rigenerazione di aree di grandissimo valore storico, culturale e paesaggistico”.  Sulla base della convenzione, Unioncamere opererà come soggetto responsabile della gestione delle linee di intervento e dei relativi bandi, sia per gli aiuti alle imprese che per le sovvenzioni in favore degli interventi promossi da enti pubblici.

Al sistema camerale spetta anche la realizzazione di iniziative di informazione e orientamento per promuovere la conoscenza e la partecipazione ai bandi e il tutoraggio delle imprese ammesse nei diversi territori. Gli interventi previsti riguarderanno lo sviluppo delle imprese culturali, creative, turistiche, sportive, anche del terzo settore; i soggetti pubblici per iniziative di partenariato pubblico-privato diretto alla valorizzazione del patrimonio storico-culturale, ambientale e di cultura sociale dei territori; interventi per l’inclusione e innovazione sociale ed il rilancio abitativo, rivolti ad enti locali, imprese sociali, terzo settore e cooperative di comunità.

Questi interventi destinati alle quattro regioni colpite dai due terremoti (Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria) valgono complessivamente 180 milioni di euro, circa il 10% del Piano nazionale complementare per le aree sisma, che ammonta a 1,8 miliardi di euro.

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