“Il Mediterraneo ha sempre rappresentato uno snodo nevralgico di flussi economici, commerciali e sociali. E questo lo rende, inevitabilmente, un’area complessa, meta di pulsioni geopolitiche e di mire egemoniche di alcuni attori internazionali e, nello stesso tempo, crocevia di instabilità.
Oggi nel Mediterraneo si riverberano gli echi dell’aggressione russa all’Ucraina, ma anche la fragilità dell’area medio-orientale, le difficoltà di alcune regioni del Nord Africa e, soprattutto, del Sahel. Da tutte queste situazioni si possono originare minacce dirette alla nostra sicurezza. Lo vediamo con quello che sta accadendo in queste ore in Libia”. Lo dice il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, appena rientrato dal vertice Nato di Madrid, che ha incluso l’attenzione al “Fronte Sud” nella nuova visione strategica, in un’intervista su Repubblica.
“Il giusto potenziamento del dispositivo di deterrenza e difesa sul fianco Est è strettamente connesso alla situazione attuale.
Ciò che l’Italia ha chiesto e ottenuto, grazie anche al supporto di altri alleati – Spagna, Francia e Grecia, in primis – è che la Nato non perda di vista le minacce che possono giungere anche da altre direzioni, tra cui il Sud, e mantenga quindi piena flessibilità di monitoraggio e intervento a 360 gradi. Come ho detto a Madrid, non è questione di scegliere tra Est e Sud, perché la sicurezza euro-atlantica è indivisibile” aggiunge il ministro.
A proposito di Mediterraneo, Guerini spiega invece che “Stiamo parlando di un mare che rappresenta la rotta più vantaggiosa tra l’Oceano Atlantico e l’Indo-Pacifico, con un punto di obbligato passaggio nello Stretto di Sicilia, su cui transita circa il 20 per cento del traffico commerciale marittimo mondiale e sui cui fondali giacciono le “dorsali di comunicazione” subacquee che connettono tra loro Europa, Asia e Africa.
Per il nostro Paese il Mediterraneo è fondamentale per l’economia nazionale e, quindi, per il benessere e la prosperità delle nostre imprese e dei nostri cittadini”. “L’Africa è la direzione a cui guardiamo da tempo con maggiore attenzione. L’intricata e persistente condizione della Libia; la fragilità di alcuni Stati dell’area sub-sahariana; la presenza di gruppi terroristici; la postura aggressiva, anche militare, di alcuni attori internazionali; i venti di guerra nel Corno d’Africa; il mai sopito problema della pirateria. Senza dimenticare anche i rischi originati dalla presenza di grandi organizzazioni criminali e dalle emergenze alimentari come quella derivante dalla guerra, che possono generare fenomeni migratori ben più consistenti di come li abbiamo fino ad ora conosciuti. Tutto ciò ci obbliga ad agire, innanzitutto come Europa, non solo attraverso interventi di natura militare ma anche con gli strumenti della diplomazia e, soprattutto, del sostegno allo sviluppo.
Perché senza sviluppo non potrà mai esserci vera sicurezza” dice ancora il Ministro della Difesa. A proposito della minaccia russa nel Mediterraneo, Guerini spiega invece che “La presenza navale russa, sia di superficie che sottomarina, certamente significativa e talvolta dall’atteggiamento aggressivo, non ci preoccupa, proprio perché è costantemente monitorata e ogni sua mossa giustamente valutata”. “Ritengo che il potenziamento della postura dell’Alleanza sia, per l’Unione Europea, un ulteriore sprone a non ritardare l’attuazione di quanto deciso con l’approvazione, lo scorso marzo, del documento ‘Bussola Strategica’. La piena complementarietà tra Nato e Ue è cosa ormai condivisa e metabolizzata; la nascente Difesa europea non potrà che rafforzare il pilastro continentale della Nato. Un’Unione Europea più forte anche sotto il profilo militare rende più forte anche la Nato – conclude . Mi sento spesso con il mio omologo ucraino, che non perde occasione per ringraziarmi degli aiuti che abbiamo fornito.
E continueremo a sostenerli, in linea con le decisioni parlamentari e in piena condivisione delle conclusioni degli appuntamenti internazionali dei giorni scorsi in cui abbiamo insieme condiviso con determinazione che continueremo a sostenere l’Ucraina fin quando sarà necessario. Perché questo, come ha anche ricordato il presidente Draghi, è l’unico modo per arrivare al negoziato. Altrimenti Putin non si fermerà”. E sempre sull’Ucraina, Guerini dice che “Non vedo altre possibilità che un intervento sotto l’egida dell’Onu. La decisione spetterà, ovviamente, al Parlamento. Quello che posso dire è che le nostre forze armate sono pronte ad assolvere i loro compiti, nel pieno dettato costituzionale. E’ assolutamente importante continuare a supportare gli ucraini, al fine di porli nelle condizioni di poter resistere: questa è l’unica maniera perché Mosca si convinca che non potrà vincere sul terreno e accetti la via negoziale come unica possibile soluzione”.(ITALPRESS).