Uno stanziamento di 210 milioni di euro per presidiare e sviluppare tecnologie di prodotto e di processo essenziali per la transizione energetica. Sono le risorse del Piano triennale della Ricerca di Sistema elettrico 2019-2021 che hanno permesso di sviluppare progetti innovativi in campo elettrico, oggi più che mai necessari per dare una spinta decisiva verso la decarbonizzazione e la progressiva riduzione della dipendenza energetica del Paese. Questo finanziamento – che al contribuente italiano costa come un caffè all’anno – ha consentito a ENEA, CNR e Rse, gli Enti di ricerca nazionali in grado di valorizzare i fondi, nonché alle compagini partecipanti ai bandi dei progetti della ricerca, ottenere risultati importanti: dalle innovazioni nel campo del power to gas per stoccare l’elettricità da fonte rinnovabile ai sistemi di accumulo con microbatterie; dall’eolico galleggiante al solare termodinamico; dall’energia dal mare all’ottimizzazione dei software utilizzati per lo sviluppo delle Comunità energetiche.
“Si tratta di attività di ricerca non solo necessarie per le strategie nazionali del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e del Pniec (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030), ma che si dimostrano lungimiranti perché anticipano le indicazioni strategiche europee definite dal Green Deal con i pacchetti Fit for 55 e REPowerUe – si legge in una nota -. Il primo ha l’obiettivo di arrivare al carbon neutral entro il 2050; il secondo è stato invece adottato dalla Commissione europea per superare la dipendenza del gas russo attraverso un’accelerazione della transizione energetica e l’indipendenza di approvvigionamento”. I risultati del Piano triennale della Ricerca di sistema elettrico 2019-21 vengono presentati nel quarto Convegno nazionale di Ricerca di Sistema, organizzato da Csea (Cassa servizi energetici e ambientali), che si articolerà in due sessioni: una istituzionale, con interventi sullo stato dell’arte e le prospettive nel settore RdS, e una tecnica sui risultati conseguiti nell’ambito dell’Accordo di Programma tra ENEA, Cnr, RSE S.p.A. e MiTE, in attuazione del Piano Triennale 2019-2021.
È un’importante occasione di confronto sugli obiettivi raggiunti e sul futuro della ricerca, una sfida complessa e globale che può contribuire al miglioramento del benessere socioeconomico di tutti i cittadini All’appuntamento intervengono oltre al Ministero della Transizione Ecologica e alla Csea, (ovvero i soggetti che gestiscono i meccanismi di finanziamento della RdS), Stefano Besseghini, Presidente ARERA; Maria Chiara Carrozza, Presidente Cnr; Maurizio Delfanti, Amministratore Delegato RSE S.p.A. Gilberto Dialuce, Presidente ENEA.
“Questa quarta edizione del Convegno nazionale di fatto non solo è l’occasione per conoscere i risultati del primo triennio del nuovo corso ‘post-riforma’ della Ricerca di sistema, ma in un periodo storico così significativo come quello che stiamo vivendo, è anche un importante momento di confronto istituzionale e tecnico su tematiche centrali quali il futuro, la sicurezza e lo sviluppo del sistema energetico nazionale”, dichiara Giandomenico Manzo, presidente di Csea. “L’innovazione e la ricerca, in particolare, giocano un ruolo fondamentale sul quale puntare per fornire le prospettive e gli strumenti necessari per una crescita strutturale, nel medio e nel lungo termine, in settori strategici per il nostro Paese”.
“Nel Piano Triennale di Ricerca di Sistema Elettrico 2019-2021, ENEA ha ricevuto un finanziamento di circa 67 milioni di euro per attività di ricerca finalizzate a sviluppare tecnologie di prodotto e processo, oltre a modelli e strumenti per la transizione energetica e la decarbonizzazione del sistema elettrico nazionale. Queste attività coinvolgono più di 550 ricercatori in 10 progetti di R&S e 38 università in qualità di co-beneficiari con una quota del 20% del finanziamento ENEA. Abbiamo inoltre effettuato investimenti in beni strumentali che contribuiscono ad accrescere la capacità di ricerca e innovazione nei diversi settori di intervento, dalle fonti rinnovabili, all’efficienza energetica, all’accumulo energetico, all’integrazione di diversi vettori”, sottolinea il Presidente dell’ENEA, Gilberto Dialuce.
“Il nuovo PTR 2022-2024 (la cui consultazione pubblica è terminata agli inizi di aprile u.s.) si svilupperà in conformità con gli obiettivi generali del programma Horizon Europe, PNIEC, PTE e PNRR in materia di tecnologie verdi, transizione energetica, digitalizzazione ed evoluzione delle reti. A riguardo si evidenzia che sono stati proposti 4 progetti integrati in tema di Fotovoltaico ad alta efficienza, Sistemi di accumulo energetico, Idrogeno e Cybersecurity, con l’obiettivo di massimizzare le ricadute dei risultati conseguiti creando sinergie tra il mondo della ricerca pubblica e le imprese”, prosegue Dialuce. “Il CNR ha contribuito alla Ricerca di Sistema Elettrico con grande attenzione all’ingegnerizzazione di tecnologie esistenti, per porre le basi dei futuri breakthrough tecnologici”, afferma Maria Chiara Carrozza, presidente CNR. “Tutte le attività di ricerca e sviluppo sono state svolte in accordo con gli altri Enti beneficiari con cui il CNR collabora in tutte le iniziative nazionali, europee ed internazionali in ambito Energia, con compiti non solo di ricerca ma anche di consultazione e think tank.
L’Accordo di Programma 2019-2021 ha funzionato anche da volano per la cooperazione del CNR con l’industria. Un esempio ne è il progetto “FOURIER – FotovOltaico efficiente in facciata per il fUturo pRossImo della rEte elettRica”, finanziato dal programma RdS-Bandi del 2020, nato dalla partnership strategica fra tre importanti aziende dei settori elettrico, fotovoltaico ed edilizio”. “La complessità e l’ampiezza del raggio di azione in cui le attività si sono mosse, la grande attualità dei temi trattati e la particolare fase di transizione ecologica cui sono chiamati tutti i Paesi del Pianeta hanno reso l’attività di RSE di particolare rilievo. A testimoniarlo sono i numerosi contributi forniti a supporto del Governo per le analisi dell’impatto delle politiche energetico-ambientali di decarbonizzazione sui sistemi energetico ed elettrico”, sottolinea Maurizio Delfanti, amministratore delegato di Rse S.p.A.
“Sono stati fatti significativi passi avanti anche in tema di mobilità elettrica, attraverso un innovativo sistema di gestione di ricarica dei veicoli elettrici, e sul territorio, seguendo lo sviluppo delle comunità energetiche rinnovabili”, continua Delfanti, che ha quindi ricordato che stiamo vivendo una fase storica cruciale per il futuro delle nuove generazioni, per questo “Rse, con grande senso di responsabilità, contribuisce a portare alla luce opportunità e minacce dei più impattanti temi della transizione energetica, rappresentando il punto di intersezione tra il mondo politico e istituzionale, il mondo industriale e i cittadini. Con questo stesso spirito guardiamo al futuro e alle prossime sfide che ci attendono”.