Napoli, la città dalle mille sfumature, ha ospitato il Congresso Nazionale dell’Associazione Donne Giuriste Italia. Più di 200 socie, provenienti da tutte le 23 sezioni, per due intense giornate di ferventi ed entusiasmanti dibattiti. Ben 7 diversi panel tecnici con le istituzioni e con l’imprenditoria femminile, per analizzare il problema e trovare la soluzione in chiave evolutiva per le giuriste. Il colpo d’ala per la parità di genere arriva dalla Presidente Nazionale ADGI, avv. Irma Conti, penalista e Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Roma, che anche durante la crisi pandemica, ha diretto i lavori di studio e analisi per consegnare alla politica nuove proposte di legge ed alle istituzioni nuove e virtuose prassi per garantire quale criterio sostanziale di uguaglianza la meritocrazia, rectius: le opportunità per farla emergere.
Non solo donne giuriste ma anche tante donne della grande politica italiana: l’On.le Lella Golfo, Presidente della Fondazione Marisa Bellisario, le Senatrici Cecilia Guerra e Valeria Valente, l’On.le Cristina Rossello, la Presidente della IX Commissione Consiliare della Regione Lazio Eleonora Mattia e tante donne imprenditrici come Margherita Ingoglia della VPe AD Energy Italy, Vincenza Ciannnella della Juria News e Francesca Corraro Ceo e Co founder della giovane casa editrice SD&C.
Al Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, patron di casa insieme all’avv. Paola Russo, Presidente della Sezione di ADGI di Napoli, la Presidente Conti ha lanciato la sfida di rendere il Comune di Napoli baluardo della certificazione di genere e della trasparenza nell’affidamento di incarichi per meriti senza alcuna discriminazione sessista.
La femminilizzazione della professione forense e giuridica ha imposto l’attenzione sul problema del divario reddituale di genere e sulla mancanza di rappresentatività ai vertici. L’attenta analisi condotta dalle socie tra le quali delegate alla Cassa Forense, consigliere dei vari ordini e delegate al prossimo congresso forense, ha evidenziato che il gender pay gap si attesta sul 50% in meno dei redditi dei colleghi uomini, con la preoccupante ripercussione sul futuro pensionistico delle donne.
La presidente Conti ha ribadito l’impegno di ADGI a consolidare, anche attraverso momenti di incontro personale e conviviale come quelli seguiti al congresso, la rete fra le donne per abbattere ogni bias culturale a percepirsi libere e dotate di capacità e potenzialità, non diverse da quelle dei Colleghi uomini.
Il fenomeno del gender pay gap è diffuso in tutta Europa, ma nel nostro Paese è particolarmente pregiudizievole perché incide sul caposaldo della nostra società: la famiglia. Le interruzioni di carriera delle donne, strettamente connesse alla cura dei figli o dei familiari fragili ed anziani, sono più numerose e pregiudicanti.
“Anche la violenza sulla donna è un fenomeno strettamente connesso al problema economico e culturale – dice la Presidente Conti – la prospettiva è che la cura delle relazioni familiari diventi una prerogativa della società. Sono fermamente convinta che le norme sulla parità di genere siano funzionali sia per l’affermazione della dignità personale sia per l’affermazione della meritocrazia professionale utile a ricostruire il Paese ed uscire dalla pandemia e più forti di prima”.